ALTA PRESSIONE AFRICANA, spazi di manovra sempre più ristretti E’ stato quasi del tutto spodestato l’anticiclone sub-tropicale che, negli ultimi due giorni, ha letteralmente assaltato l’Europa, portando una tempesta di record mensili di caldo soprattutto in Francia. Un fronte d’irruzione d’aria fredda nord-atlantica si trova ora esteso dal sud della Norvegia verso l’Arco Alpino nord-occidentale, passando per la Danimarca e la Germania.
Leggermente più ad est resiste un piccolo cuneo anticiclonico che si protende fino al Baltico, ma presto sarà del tutto smantellata dalla forza penetrante del flusso atlantico. Molto più efficace resta l’azione anticiclonica sul Mediterraneo, che perde smalto ma garantisce temperature ancora relativamente alte, soprattutto sul sud della Penisola Iberica, con punte di 38 gradi.
L’Italia, ancora abbracciata dall’anticiclone, è nel mirino dell’ammasso nuvoloso instabile,* che si è ormai addossato alle zone alpine. I primi temporali, innescati dal feroce contrasto fra l’aria più fresca che incombe da ovest e quella più caldo-umida pre-esistente, si sono generati soprattutto su zone alpine e prealpine di Piemonte e Lombardia, ma anche su qualche settore dell’entroterra appenninico, specie in Liguria. L’ulteriore travaso di aria più fresca e secca in quota farà propagare i temporali verso le pianure, sarà quindi per diverse zone una notte movimentata dai flash di fulmini e dai chicchi di grandine.