Prime due settimane di giugno decisamente inferiori alla media sul Plateau Antartico. Le temperature, pur senza toccare valori assoluti eccezionali, rimangono con continuità al di sotto dei -70 °C, specie alla base russa Vostok dove, il 3 giugno, si è raggiunta una minima di -77,6 °C. Nella stringa sinottica del 14 giugno 0600 UTC è comparsa una minima di -78,8 °C ma, in attesa di ulteriori conferme, alla luce dei seguenti valori registrati negli usuali intervalli sinottici (tra parentesi il dew point), il dato appare dubbio:
13 giugno 1200 UTC -73,5 °C (-77,3 °C)
13 giugno 1800 UTC -73,5 °C (-77,2 °C)
14 giugno 0000 UTC -72,7 °C (-76,4 °C)
14 giugno 0600 UTC -66,1 °C (-69,7 °C)
In ogni caso, nell’intervallo fra l’1 e il 14 giugno, la media di Vostok si pone a -70,9 °C che è un valore record. Quanto alle minime, sono comunque attestate su livelli vicini a quello appena descritto, poiché il 15 giugno hanno fatto segnare -76,8 °C.
Il termometro è tornato a scendere anche alla base americana Amundsen-Scott dove, il 13 giugno, ha misurato -70,8 °C; pure qui, al Polo Sud geografico, nelle prime due settimane del mese le medie sono nettamente al di sotto della norma: -61,2 °C rispetto ai -58,3 °C del riferimento storico per lo stesso periodo.
Al limite stagionale, il 14 giugno, è giunta anche la stazione automatica di Dome Argus (4.084 m di quota), dove si sono misurati -75,7 °C (1139 UTC), mentre alla base italo francese Concordia, che detiene il record stagionale dell’Antartide (-79,2 °C l’1 giugno), nei giorni scorsi i valori sono oscillati intorno ai -70 °C (il 15 giugno, alle 0300 UTC, -70,3 °C).