Un forte raffreddamento è in atto su gran parte del Plateau Antartico, con temperature che, in alcuni luoghi, stanno avvicinando i limiti storici. Dopo Dome Fuji, che il 14 luglio ha praticamente eguagliato il proprio record (vedi www.meteogiornale.it/news/read.php?id=13636), e dove le minime continuano a scivolare sotto i -80 °C (15 luglio, 1946 UTC: -80,1 °C; 16 luglio, 0253 UTC: -80,1 °C; 17 luglio, 0558 UTC: -80,2 °C), valori degni di nota si segnalano anche nell’area del Polo Sud, entro gli 89° di latitudine.
A Nico, Aws che sorge a 2.935 metri di quota, il 16 luglio (0803 UTC) si sono registrati -77,0 °C; in questa stazione, il record risale all’1 agosto 2005, quando i sensori avevano segnato -82,2 °C.
A Henry, posta a 2.755 metri di quota, sempre il 16 luglio (1337 UTC) si sono misurati -74,4 °C, contro un record di -76,2 °C (1 agosto 2005).
Ad Amundsen-Scott, la base americana al Polo Sud geografico, i valori sono al di sotto della media, e la prima metà del mese sta ricalcando il luglio 2004, il più freddo in assoluto andato in archivio dall’avvio dell’attività, nel 1957; anche le temperature estreme si stanno facendo interessanti: il 16 luglio si è toccata la più bassa della stagione con -76,5 °C, mentre la massima si è fermata a -72,0 °C.
Al momento, la fase di discesa termica coinvolge solo marginalmente Vostok, dove il termometro, il 16 luglio, è sceso a -77,4 °C; di norma, tuttavia, nella base russa ogni anno si chiude con qualche registrazione al di sotto dei -80 °C, con maggiori probabilità che tali dati si realizzino fra la terza decade di luglio e la fine di agosto.