In vista di futuri viaggi verso Marte, si prende come assoluto punto di riferimento l’Antartide. Non è uno scherzo, la NASA e la National Science Foundation (Nsf) hanno arruolato oltre un centinaio di volontari, fra i ricercatori già impegnati nel programma americano di ricerche in Antartide, per studiare, a partire dal febbraio del 2017, gli effetti della vita nell’ambiente polare in vista proprio delle missioni verso il pianeta rosso.
Non a caso, l’Antartide è definito come il “Marte bianco” in particolare per le sue condizioni di difficoltà e d’isolamento. Quello dell’isolamento è una caratteristica che accomuna sia i ricercatori che lavorano in Antartide, specie durante il lungo inverno polare, che gli astronauti impegnati nei futuri viaggi verso Marte. Il comportamento dei volontari sarà fondamentale per individuare le fonti di stress in condizioni d’isolamento.