In una stagione caratterizzata da anomalie termiche positive piuttosto importanti, il 17 settembre sul Plateau Antartico è stato fissato quello che potrebbe essere il limite annuale del freddo. A registrarlo la stazione automatica giapponese Dome Fuji (3.810 m ufficiali, 3.786 m ricavati da Google Earth) che, alle 1908 UTC, ha raggiunto i -80,2 °C. Il limite precedente era stato rilevato nella base italo francese Concordia il 15 giugno con -80,1 °C.
Non è infrequente che a settembre, mese conclusivo dell’inverno antartico, quando il sole ha ormai superato l’orizzonte fino a latitudini prossime al Polo Sud (dove ricomparirà il 23 settembre), i valori raggiungano punte estreme: basti pensare che alla base americana Amundsen-Scott, al Polo Sud geografico (2.835 m, cioè quasi mille metri in meno di quota), il 14 settembre 1997 si arrivò a -80,4 °C e il 25 settembre 1986 a -79,2 °C. Anche il dato di Dome Fuji non rappresenta il record assoluto mensile della stazione (che funge pure da base semi permanente, con presenza del personale di ricerca durante la stagione estiva): il 5 settembre 2009 infatti, si erano toccati i -82,0 °C.
Ma si diceva anche di quanto l’inverno 2011 sia stato anomalo sul Plateau Antartico. I principali scostamenti dalla norma si sono avuti alla base russa Vostok, dove agosto si è chiuso con la media più elevata mai osservata: -60,6 °C (+7,3 °C sulla normale), superando il -60,7 °C del 1981. Anche luglio tuttavia (-61,7 °C) era stato piuttosto caldo (+5,0 °C sulla normale), pur rimanendo lontano dal record (-56,7 °C nel 1995). Più contenuti gli scostamenti al Polo Sud, dove l’anno potrebbe chiudersi in linea con la normale: a luglio la media mensile è stata di -58,2 °C (+1,7 °C), ad agosto di -56,5 °C (+3,1 °C).