La tempesta tropicale Raymond domenica 2 gennaio ha toccato terra, a nordovest dello Yampi Sound, nell’Australia Occidentale, nei pressi della località di Kuri Bay. Poco prima di toccare terra la tempesta era ancora accompagnata da venti sostenuti fino a 55 miglia orarie, ma una volta giunta sul continente la velocità del vento si è rapidamente ridotta, e di molto. Alle 6 GMT del 3 gennaio, Raymond, spostatosi verso sudest dopo il landfall, si trovava a 17,5°S 126,7°E, con vento sostenuto ormai non superiore a 35 miglia orarie. Per le 18 GMT dello stesso giorno la tempesta era prevista centrata a 18,2°S 127,9°E, ormai nel cuore del continente, ridotta a depressione tropicale, con vento non superiore a 29 miglia orarie, e in via di definitivo dissipamento.
Domenica 2 gennaio le piogge sono state intense nella regione di Kimberley, nel nordest dell’Australia Occidentale, e nelle isole presso la costa. Alcuni accumuli: Kalumburu 78 mm, Troughton Island 72, Halls Creek 55.
La città di Lockhart River, che si trova sulla Penisola di Cape York, circa 200 miglia a nordovest di Cairns, nel Queensland settentrionale, ha avuto numerose giornate molto piovose ultimamente. Nelle 108 ore precedenti le 11 GMT di lunedì 3 gennaio sono caduti ben 588 mm di pioggia (71 mm il 2 gennaio). Questa quantità è molto superiore alla media pluviometrica di gennaio, che è comunque un valore ragguardevole: 385 mm. Gennaio, mese culminante dell’estate australe, è anche, con il mese successivo, il momento topico del “Big Wet”, la stagione delle piogge della parte nord dell’Australia, che viene a trovarsi sulla ITCZ, la Inter-Tropical Convergence Zone, dove la convergenza tra alisei di SE e alisei di NE facilita la convezione e di conseguenza, complici le elevate temperature della terra e del mare, che fornisce in abbondanza l’umidità, le piogge.