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Analizziamo come si prospetterà, nelle prossime ore l’evoluzione dell’impulso freddo di origini polari marittime e destinato a raggiungere l’area Mediterranea centrale

di Antonio Pallucca
13 Nov 2004 - 08:13
in Senza categoria
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Osservazione in tempo reale: il fronte freddo è pressoché alle porte dell'Arco alpino, ma subisce un temporaneo rallentamento.
Possiamo certamente dire che la fase “mite”, durata poco più di 24 ore sulla nostra Penisola, è in fase di regressione avendo già raggiunto nella nottata, prime ore della mattinata odierna, il suo massimo apice.

Attualmente nella parte più fredda del fronte, tra Norvegia e Scozia, si segnalano rovesci nevosi e le temperature, nelle suddette zone si sono portate a valori prossimi allo zero ed in alcuni casi sotto tale soglia.

Come mostra il “rielaborato”, un prima avanguardia di aria fredda sta giungendo sulla Francia centro settentrionale e sui Paesi Bassi, anche qui le temperature si registrano in netto calo. Attualmente non sono segnalate precipitazioni degne di rilievo.

Viene riscontrato altresì, se si osserva la disposizione dei vettori indicanti la direzione dell’aria più fredda, che una parte di essa sarà destinata a scivolare lungo l’arco delle Alpi occidentali per spingersi verso la Francia meridionale nelle prossime 18 h., e raggiungerà anche la Penisola iberica.

Il nucleo di aria fredda diretto verso “l’Italia” è da individuare nella parte centro settentrionale del fronte freddo. In effetti, data una successiva spinta anticiclonica verso levante, tra questa notte e le prime ore di domani, un nucleo freddo sarà costretto a spingersi verso la parte orientale delle Alpi e fare il suo ingresso dalla Porta della Bora.

Già dalle prime ore di Domenica l’aria fredda avrà raggiunto le regioni centro settentrionali e rinvigorirà la preesistente depressione. Iniziano a soffiare forti venti di bora e tramontana, dovuti al “gap” barico tra l’anticiclone atlantico e la depressione in successivo approfondimento sulle regioni ioniche (995 hPa stimati, ma forse anche meno).

Va tuttavia segnalato che il “nucleo” più freddo in quota si posizionerà tra la Sardegna e le coste del Medio Tirreno. Tale situazione vedrebbe un parziale coinvolgimento nella seconda parte di Domenica e Lunedì anche delle regioni di Ponente. Le regioni di Levante, dalle Marche sino alla Calabria ionica dovrebbero assistere a fenomeni precipitativi più intensi, con gradualità crescente, N/S.

Per le precipitazioni a carattere nevoso si può pensare ad una quota, sempre nella seconda parte di domenica, variabile tra i 500/700 (Marche, Abruzzo, Molise e parte dell’ Umbria centro orientale), mentre intorno i 1000/1100 mt per le regioni centro meridionali del versante tirrenico (basso Lazio, Campania).

Qualche precipitazione, non importante per quanto concerne gli accumuli, potrebbe scendere anche sotto dette soglie, per via di forti venti che localmente potrebbero trascinare dei fiocchi di neve anche a quote inferiori , data la velocità di caduta al suolo della meteora, sia sul versante adriatico che quello del medio Tirreno. Stessa sorte per quanto concerne la Sardegna con possibilità di neve dai 900 mt in su (settore nord orientale).

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