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Analisi Ensemble. L’asse di Woejkoff: freddo intenso in arrivo

di Marco Favero
21 Gen 2005 - 21:29
in Senza categoria
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Lunedì 31 gennaio 2005 visto venerdì 21 da Ensemble del Wetterzentrale (www.wetterzentrale.de), analisi barica in quota (colori) e al suolo (isobare).
Alta delle Azzorre verso il N-Europa e discesa fresca del vortice polare verso il Mediterraneo, dove genera nuove depressioni. È la tendenza più probabile.
Nel link dell'immagine possiamo accedere alla temperature in libera atmosfera a 850hPa (circa 1400m) sull'Europa il 26 gennaio 2005. Abbiamo -12/-14°C al N Italia, un valore non estremo, ma di tutto rispetto! Ben visibile il percorso dell'aria fredda dalle regioni russo-siberiane.
L’analisi vede un’altra conferma della tendenza sviluppata dal modello Ensemble NCEP elaborato dal Wetterzentrale.
Il föhn al Nord ha portato le temperature elevate ed un intenso flusso zonale ha sostituito il regno anticiclonico. Ma l’alta delle Azzorre ha ancora molto da dire. Non in Italia però…

23-24 gennaio 2005
L’alta delle Azzorre rinforza il massimo sull’Irlanda e punta direttamente al Polo. In meridiano. Il vortice polare, per la prima volta in quest’inverno, è costretto a migrare verso Sud, zona Polonia. Lo spostamento verso sud appare ora meno netto rispetto alla precedente analisi. La Turchia non viene raggiunta.
Sull’Italia, solo inizialmente, ancora miti venti da N. Al Sud Italia si forma un minimo secondario sullo Ionio. Temperature in forte calo al N e su tutte le Regioni adriatiche, con valori che raggiungono presto le norme del periodo – eccezione forse per il NW con föhn. Precipitazioni possibili e forse nevose a quote medie su Ioniche e adiacenti tirreniche del S Italia.

25-27 gennaio 2005
In una sostanziale novità, un po’ di incertezza per alcune regioni italiane settentrionali. Vediamo in che merito.
L’alta delle Azzorre piega sul Mar Baltico verso NE, fino a trovare l’anticiclone russo-siberiano. Si forma il classico Asse di Woeikof, una configurazione molto stabile, in generale. In questo caso dura circa 3-4 giorni. Il minimo depressionario sulla Polonia si allarga così sui paralleli e retrocede in quota verso i Balcani e l’Adriatico. Tuttavia al suolo non corrisponde uguale circolazione, in quanto diventa predominante il minimo sullo Ionio. I venti sull’Italia si fanno a circolazione ciclonica attorno a tale minimo. Quindi da Est sulle regioni centro-meridionali, investite direttamente anche dal minimo in quota. Qui precipitazioni nevose e gran freddo assicurato.
Al nord correnti da N-NE. Il 27, mentre al suolo il vortice è ormai sul Mar Nero, persiste stazionario su Adriatico allungandosi sul Tirreno il nucleo freddo in quota. I venti sono sempre più tesi orientali, freddi.
In termini assoluti freddo più intenso al N Italia, in particolare al NE. Al NW la parziale föhnizzazione potrebbe in parte inibire il calo termico, che sarà comunque intenso e degno di nota.
Attenzione: è probabile che anche al N, episodicamente tra il 26 ed il 27, possano affermarsi correnti orientali; correnti provenienti direttamente seguendo l’asse di Woeikof e quindi di matrice russo-siberiana. Tutto dipende da quanto il minimo ionico riuscirà a curvare da N le correnti. In caso di correnti orientali sulla Pianura Padana è assai probabile avere stau orografico contro le Alpi occidentali, con cielo nuvoloso, nevischio e un inasprimento del freddo. In questo caso più sulle regioni occidentali che quelle orientali. Al momento questa ipotesi appare un po’ meno probabile.
In ogni caso al N Italia avremo sicuramente minime sui -8°C, e quindi l’episodio sarà lo stesso il più freddo di questo finora mite inverno.

28/30 gennaio 2005
Sono i giorni di un rapido ritorno alla configurazione tipica dell’inverno corrente. L’asse di Woeikof si spezza. L’alta della Azzorre torna verso S. Il minimo depressionario dall’Adriatico trasla velocemente verso la Russia e torna da dove era venuto: il vortice Scandinavo, che nel frattempo si ripristina sulla penisola.
Sull’Italia l’anticiclone delle Azzorre si riafferma sui paralleli, ma con massimo a N delle Alpi, quindi restano correnti da NE sia pur meno fredde, ma non miti. Però non sarà l’Italia l’obiettivo finale dell’alta pressione.

31 gennaio -5 febbario 2005
Come tendenza, l’anticiclone delle Azzorre resta sull’Atlantico, e spinge di nuovo in meridiano, pur senza tornare nel continente e quindi chiedere l’asse all’alta russa.
È così il vortice polare a ridistendersi verso S, e determinare nuove ciclogenesi fredde su Adriatico e Ionio.
Forse meno fredde del periodo 25-27, continuano così giornate di netto stampo invernale, specie al sud e regioni adriatiche, con venti freddi da N. Anche al N Italia, dopo una lenta risalita termica tra il 29 ed il 31, torna l’isoterma -6°C a 850hPa.

Riepilogo
L’asse di Woejkoff è una novità inattesa. Solo il vortice perturbato al S Italia potrebbe salvare la pianura padana da giornate di gelo intenso, con nevischio sul NW. Giornate che non si vedevano dal dicembre 2001 e prima ancora dal ’96. Consiglio quindi di seguire con attenzione le emissioni delle previsioni per capire se ci sarà o meno stau freddo al N. Per quanto riguarda il centrosud e Adriatico la situazione è più netta: vortice depressionario freddo e probabilmente perturbato.
E a lungo termine abbiamo una chiara nuova tendenza: l’alta delle Azzorre in cerca di nuovi territori sulla Groenlandia. Quindi ancora venti da N e tempo nettamente invernale sulle stesse regioni di sopra: Adriatico e centrosud. Freddo ovunque.

Questo periodo sarà probabilmente freddo e statisticamente rilevante rispetto alle medie del periodo. Ma nulla di anomalo appare al momento, ed il paragone con eventi estremi (1956,1985…) in base ai dati elaborati dal modello qui analizzato è del tutto fuori luogo.

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