Diverse volte abbiamo indicato, durante questo inverno prevalentemente mite, la possibilità di avere periodi di freddo e neve al Centro-Sud. Anche quest’anno, similmente all’anno scorso, è stato così. Tuttavia la stabilità della circolazione ha inasprito ulteriormente i caratteri dei fenomeni, con nevicate persistenti ed apprezzabili al S, accompagnate da freddo molto intenso. Viceversa al Nord Italia abbiamo solo avuto una fugace apparizione del freddo, con il ritorno subitaneo del föhn.
Occorre notare che l’asse anticiclonico avrebbe potuto portare un tempo molto più freddo al Nord Italia. Così non è stato grazie alla tenuta della parte sub-tropicale dell’anticiclone delle Azzorre, che in linea continuativa con quanto avvenuto dall’inizio dell’inverno ha mantenuto da Nord i venti sulla pianura padana, evitando il flusso antizonale. Flussi antizonali che sono ormai al Nord Italia e negli ultimi 10 anni sempre meno frequenti, tanto da essere relegati a fenomeni inconsueti (pensate che l’ultimo si è avuto nel 2001). Viceversa il föhn, il fenomeno opposto, ha aumentato negli anni la sua comparsa fino a diventare un evento consueto ed abituale (purtroppo lo diventano anche gli incendi che ne conseguono).
Chiudiamo qui l’inciso e vediamo le novità proposte.
Periodo 4-9 febbraio
Periodo velocemente evolutivo. L’asse anticiclonico viene spezzato in corrispondenza della Penisola Iberica, dove il vortice polare dal Nord Europa si ricava un stretta e profonda incisione. L’anticiclone russo-siberiano resta a dominare le regioni orientali e meridionali italiane, dove le temperature restano basse o diminuiscono ulteriormente ad inizio periodo. Il freddo previsto per il Sud Italia è davvero intenso, fino a -8/-10°C@850hPa con venti orientali.
Viceversa al Nord Italia i venti rinforzano di scirocco, a causa della risalita di correnti afro-mediterranei provenienti dalla sezione orientale della saccatura approfonditasi sulla Penisola iberica. Tali venti avranno anche un apporto più orientale, dall’Egeo dove arriva l’Anticiclone russo.
Piogge potrebbero manifestarsi sulle regioni tirreniche e Sardegna in particolare (fonte FNMOC) e per stau sul Nord dell’Italia. Qui potrebbero aversi deboli nevicate a quote basse, ma non in pianura. Eventualmente seguire le previsioni locali in caso di un ulteriore calo termico, poco probabile a causa della netta provenienza meridionale dei venti.
Resta più freddo il NE italiano, canalizzato più direttamente da correnti orientali.
10-14 febbraio
Il vortice polare ritira la depressione sulla Penisola Iberica e punta ora più decisamente a chiudere le isobare a Nord delle Alpi. Flusso zonale sull’Italia, con un possibile molto rapido peggioramento al Nord Italia, dove torna a prevalere il bel tempo.
Nuovamente l’incursione di aria fredda in quota dovrebbe alimentare un vortice freddo al centro-sud Italia e poi più decisamente sullo Ionio. Niente di nuovo quindi.
Le temperature potrebbero aumentare al Sud Italia. Viceversa potremmo avere una marcata diminuzione al Nord Italia, dove torna una temperatura di -5/-8°C@850hPa, con effetti moderati al suolo a causa dei venti di caduta da N/N-NE.
A fine periodo il vortice si trasferisce sull’Egeo e le nevicate potrebbero essere più consistenti su regioni ioniche e del basso Adriatico.
15-17 febbraio
Torna l’alta pressione delle Azzorre, che punta al Nord Italia e chiude le isobare con venti da NE. Temperature in rialzo generale ovunque. Ma aria molto fredda resta sui Balcani e la vicinanza dell’anticiclone russo potrebbe tuttavia invitare la formazione di un nuovo asse di Woejkoff…
Riepilogo
Poche novità in vista. La nuova circolazione prevede più volte il ritorno dell’asse anticiclonico tra l’Atlantico e la Russia, con vortici alimentati da infiltrazioni di aria fredda che di tanto in tanto si ricavano un passaggio dal Nord Europa verso il Mediterraneo meridionale. Quindi tempo insolitamente freddo e possibilmente anomalo al Sud Italia. Più mite e secco al Nord Italia, ma anche qui con possibili periodi di temperature sotto la media stagionale, soprattutto sul NE che come tutto l’Est italiano è più interessato da aria fredda.
Volgendo lo sguardo a larga scala nulla da eccepire: l’ultimo mese dell’inverno vede un regime atmosferico normale.