È avvenuto il rialzo termico sull’Italia, anche se in alcune regioni permane inversione termica. Rispetto a quanto indicato precedentemente inoltre appare assai marcata una netta diminuzione delle temperature al Sud Italia nei prossimi giorni.
Ma lasciamo spazio ora all’analisi, dove sciogliamo alcuni dubbi lasciati in sospeso nel precedente intervento.
In questi giorni
Entro domenica 22 l’anticiclone dinamico sub-tropicale di matrice africana si espande verso Nord, ricollegandosi ancora una volta con l’Anticiclone Russo-Siberiano, ora molto forte, con il consueto Asse di Woeikoff da NE verso SW.
Si ristabiliscono venti orientali sull’Italia, settentrionali sulle Alpi, in particolar modo quelle occidentali.
Un vortice depressionario alimentato da aria molto fredda continentale si sposta dalla Sicilia verso l’Egeo.
Temperature in poderosa diminuzione al Sud Italia, stazionarie al Nord Italia.
In libera atmosfera a 850hPa avremo al Sud Italia temperature fino a 10°C più basse di quelle relative a certe zone alpine del Nord Italia.
Il 25 gennaio perde vigore l’Anticiclone Russo-Siberiano, l’Anticiclone sub-tropicale domina in Italia e si unisce all’alta pressione sulla Groenlandia. Scende di conseguenza verso la Germania un freddo vortice polare.
Ma il 26 recupera vigore l’Anticiclone Russo-Siberiano che si ridistende su tutta la Scandinavia, isolando un freddissimo vortice sulla Russia.
Ad ovest il vortice d’Islanda svanisce e sistemi depressionari si isolano più a Sud, verso la Penisola Iberica.
Si tratta di un sostanziale cambio di circolazione.
Sull’Italia nuovi venti umidi orientali potrebbero determinare prime ciclogenesi locali sul Mediterraneo, decretando una rapida scomparsa dell’Anticiclone sub-tropicale sulla nostra nazione.
Periodo 27 gennaio – 4 febbraio 2006
La persistenza dell’Alta pressione termica su Russia e Scandinavia determina un freddo afflusso di ventilazione orientale sull’Italia settentrionale. Gran freddo su tutti i paesi a Nord delle Alpi, con temperature fin sotto i -15°C a 850hPa.
Tra il 28 ed il 30 una depressione mediterranea alimentata da aria continentale determina venti di scirocco sull’Italia. Novità di assoluto rilievo per avere neve al Nord Italia laddove è finora mancata, in particolare sulle regioni nord-occidentali. Anche in quota il flusso è ormai decisamente nord-orientale e si spinge con una ondulazione globale fin verso la Francia.
L’Italia settentrionale è posta ai confini dell’ondata di gelo, più mite il Sud Italia.
Temperature con punte di 4-8°C sotto la media al Nord Italia, in media al Sud Italia.
Fin verso fine periodo persiste questo tipo di circolazione, fredda, mediamente perturbata per le nostre regioni poste ai bordi meridionali dell’Anticiclone Russo-Siberiano. Freddo veramente intenso e persistente in Europa orientale e Scandinavia, come non si vedeva almeno dal 2001.
Attenzione: alcune soluzioni prevedono temperature che potrebbero scendere fin sotto i -15/-20°C a 850hPa (poco più di 1300m) al Nord Italia. Ma la soluzione più probabile vede a Sud delle Alpi il ritorno di un tempo più mite e perturbato, dettato da venti meridionali.
Riepilogo
In questa classica configurazione invernale in Italia non ci aspetta un gran freddo in termini storici: le carte parlano di temperature che dovrebbero mediamente toccare di punta i -10°C a 850hPa al Nord Italia, mentre, come scritto, il Sud Italia viene più direttamente interessato dal mite scirocco e vede quindi un innalzamento delle temperature rispetto a quelle del 22 gennaio.
Spiccano tuttavia le possibilità di locali abbondanti nevicate sulle regioni centro-settentrionali. Qui le condizioni possono portare ad alcune giornate di gelo, fatto che su ampia scala non accade dal 2001 e prima ancora dal 1996. In questi anni di analisi il lettore più accorto si sta forse accorgendo che è la prima volta che possiamo descrivere una simile possibilità.
Occorre poi fare una considerazione. Il freddo proveniente da Nord è molto intenso in quota, ma poco efficace al suolo laddove non avvengono precipitazioni; addirittura ininfluente al Nord Italia quando si traduce in föhn.
Viceversa, il freddo proveniente da Est/Nord-Est – è il nostro caso, pur essendo meno intenso in quota, è assai efficace nel riprodursi al suolo, soprattutto in casi come questo in cui scorre ai bordi di anticicloni termici di natura continentale.
Per tale motivo a volte i modelli sovrastimano il freddo proveniente da Nord e sottostimano quello proveniente da Est.
Non solo, proprio per la natura termica degli anticicloni che si isolano attorno a queste saccature, veicolandole, le configurazioni che si determinano sono molto più durature di quelle che invece sono causate da un rapido movimento verso Nord dell’Anticiclone delle Azzorre con conseguente azione del Vortice Polare sull’Italia.
L’Ensemble del Meteogiornale oggi ci dice proprio questo: freddo di lunga durata, di prevalente provenienza orientale, persistente ed episodicamente perturbato. E l’Italia viene marginalmente influenzata da questa congiuntura nelle sue regioni settentrionali.