Come annunciato l’anticiclone sub-tropicale di matrice africana ha tenuto fede alle premesse. Bel tempo, alta pressione (con massimi degni di nota), qualche nebbia in pianura al nord, peraltro sovente interrotta da nubi alte e sottili segno del respiro caldo in quota. In montagna gran caldo a tutti gli effetti, con temperature di 6-10°C sopra le medie specie sulle Alpi occidentali.
Così se n’è andata la decade più fredda dell’anno. Statisticamente, statistiche che nell’ultimo decennio indicano saltuarie nuove tendenze.
Ora vediamo quali sono i cambiamenti.
12-13 gennaio 2005
Alta sub-tropicale sull’Italia. Venti assenti e tempo mite. Il massimo di alta pressione spinge gradualmente sempre più a N, fino a posizionarsi oltre la catena alpina, in quello che si prefigura un rapido movimento dinamico senza più quella stabilità che ha caratterizzato i giorni precedenti. Temperature elevate per il periodo e tempo discreto.
15-16 gennaio 2005
Uno stretto canale di alta pressione fende a metà l’Italia dividento la parte occidentale, con venti meridionali o assenti, da quella orientale, con venti freddi di origine polare. In formazione un vortice tra l’Egeo e lo Ionio. Temperature in netta diminuzione sull’Adriatico e al Sud. Resta mite il N, specie il NW. Ultimi giorni di possibili nebbia sulla Pianura Padana.
17-19 gennaio 2005
Periodo molto dinamico. Dalle caratteristiche simili ai giorni precedenti. Ma con un possibile approfondimento del vortice depressionario al S Italia, dove i venti sono orientali ed ora alimentati addirittura da una propensione occidentale distaccata dell’anticiclone russo-siberiano; figura che fa una rapida comparsa sui Balcani, agevolata dall’espansione dell’alta pressione atlantica che dopo aver superato le Alpi punta ad E unendosi all’alta continentale.
Venti da N al N Italia, sempre fuori dagli effetti perturbati e non interessato dal calo termico (eccezione per le estreme regioni nord-orientali decisamente più fredde).
Intorno al 17 alcune precipitazioni potrebbero interessare anche le regioni nord-orientali, mentre già dal 18 è muro di föhn sulle Alpi centro-occidentali.
20-23 gennaio 2005
Si colma il vortice al S Italia e l’alta continentale svanisce. Recupera da W l’alta sub-tropicale e pone il massimo sulla penisola iberica. Venti miti da NW su buona parte della penisola italiana. Temperature in aumento al S Italia e Adriatico, dove erano diminuite precedentemente.
Sempre mite il Tirreno settentrionale ed il NW soprattutto.
24-25 gennaio 2005
A lungo termine si ripropone lo scontato vortice polare nella sua versione scandinava. Perde peso il minimo sull’Islanda, viceversa l’alta pressione sulla Groenlandia spinge a S e si unisce in meridiano all’onnipresente alta pressione atlantica. Venti da N su tutta l’Italia, con moderato calo termico sul settentrione del paese, questa volta tutto, con temperature che finalmente tornano prossime alla media del periodo.
Questa configurazione è a volte in grado di portare nevicate sull’Italia centrale e forte föhn fresco al N Italia.
Riepilogo
A fine novembre parlavamo di alta pressione mediterranea e vortice polare-scandinavo. Avevamo indicato questa soluzione come dominante anche quest’anno. Avevamo detto che non se ne parlava di alta russo-siberiana o polare. Ora siamo di nuovo qui a confermare le stesse cose.
Come nell’inverno precedente la tendenza è quella di avere ancora tempo mite o poco freddo al N Italia (specie NW), mentre venti più freddi potrebbero portare le temperature in media o localmente al di sotto sui versanti orientali dell’Italia.