Finiscono nel momento in cui scrivo i giorni di nebbia al N Italia. Giorni che hanno portato un freddo effimero, limitato agli strati bassi e che già viene spazzato via dalle prime deboli piogge a tratti miste a neve su parte del NW. Piogge e nevicate che saranno probabilmente un po’ più intense di quanto su questa rubrica preconizzato giorni fa per quanto riguarda il NE.
Il Sud Italia invece ha visto la sua prima avvezione di freddo continentale, e non sarà probabilmente l’ultima. Andiamo quindi con ordine e vediamo cosa accade.
20-25 gennaio 2005
L’alta delle Azzorre recupera pressione sulla Francia, dove si impone con un massimo. I venti sull’Italia si fanno da N. E resteranno tali molto a lungo! Al N impera il föhn, in questo periodo pure molto caldo. Un caldo temporaneo, come sappiamo, aperto a veloci sbalzi termici, ma con episodi di probabile rilievo.
Aria più fresca si accumula a N delle Alpi, dove lo stau porta rilevanti precipitazioni, persistenti.
Il vento da N alimenta anche fino al 20-21 un profondo minimo in esaurimento sulla Sicilia. Al S Italia quindi si hanno rilevanti precipitazioni nei primi giorni del periodo.
26-27/28 gennaio 2005
Ecco finalmente una novità, apprezzabile su scala globale: il vortice polare stanziato in Scandinavia viene rapidamente scacciato dall’Anticiclone delle Azzorre, che allunga un promontorio verso il Polo passando per la Penisola nordeuropea. Un minimo molto freddo si sposta sul Mar Nero. L’alta pressione delle Azzorre arrivata presso il Polo si lega inoltre all’anticiclone russo-siberiano, che si spinge in Europa e invia ulteriore aria molto fredda. Aria che confluisce nell’alimentazione del minimo depressionario sull’Europa orientale. L’aria relativamente fredda (intorno a -10°C a 850hPa) raggiunge anche la Grecia.
Se il vortice scandinavo scompare, la stessa cosa non accade per il vortice d’Islanda, che ripiega sui paralleli l’anticiclone delle Azzorre, il quale resta sul Mediterraneo occidentale coinvolgendo parte dell’Italia.
Sull’Italia i venti restano quindi da N, prevalentemente miti al NW e sul Tirreno. Da N potrebbero ancora affluire fronti atlantici con föhn insistente sulle Alpi.
Più freddi i venti su Adriatico e S Italia (attenzione: qui temperature in nuovo deciso calo!) per la marginale influenza del vortice freddo dell’Europa orientale.
28/29-31 gennaio 2005
Il minimo depressionario sull’Europa orientale trasla ancora verso S e raggiunge anche lo Ionio e l’Egeo. Ora alimentato solo più dall’anticiclone russo-siberiano, influenza più direttamente le regioni meridionali dell’Italia. Qui potranno aversi ingenti nevicate, attenzione.
Intanto, come da più scontata delle ipotesi, sul N Europa si riforma il vortice scandinavo, legandosi ad occhiale con il vortice atlantico di ugual latitudine.
Più a sud, mai scalfito, indisturbato, regna l’Anticiclone delle Azzorre, che ancora influenza il Mediterraneo occidentale con venti da NE a contorno del vortice sullo Ionio.
Le temperature restano basse sulle regioni orientali dell’Italia e più in generale quelle meridionali. In probabile moderata diminuzione anche nelle restanti parti d’Italia.
1-2 febbario 2005
L’anticiclone delle Azzorre si dispiega sui paralleli invadendo tutta l’Europa centro-occidentale sotto il 50° parallelo. Venti da W deboli. Vortice polare nuovamente su Scandinavia con possibile estensione verso SE (Russia, Europa continentale e non più Balcani o Italia).
Riepilogo
Per un po’ di giorni non si parla più di dominio dell’alta pressione sull’Italia. Al S Italia e Adriatico saranno possibili nevicate e l’inverno prenderà finalmente piede.
Al N Italia continua l’anonimo flusso zonale con temperature mediamente miti o nella norma del periodo, solo a tratti fresche, ma mai fredde e ventilazione anche notevole. Il flusso zonale tuttavia è molto vivace, quindi sono possibili precipitazioni (con maggiore improbabilità per il NW).
L’Italia “capovolta”, con neve al centro-sud e tempo più mite al N e sulle Alpi è una possibilità tipica della configurazione atmosferica dell’inverno corrente; non è una novità, si era verificata in maniera simile anche lo scorso inverno.
Il flusso zonale al N Italia è invero molto frequente nel mese di Febbraio. Chiudiamo con una particolare nota di attenzione per il possibile maltempo freddo al centro sud verso fine mese. Saranno le previsioni più locali e a breve termine a confermare la precisa entità del fenomeno.