Sistemi depressionari alimentati da aria di origine artica continuano ad interessare parte dell’Italia. Vediamo come evolve la tendenza a lungo termine sulle nostre regioni.
21-22 aprile 2005
Giusto un accenno anche per i prossimi vicini giorni. Dall’Europa orientale e dalla Siberia si riversano sull’Italia fredde ed umide correnti perturbate. Difficile individuare un paragone efficce tra questa situazione e quella del gran freddo del 10-22 aprile 2001. Tuttavia potremmo avere effetti analoghi, sia pur in maniera più limitata ed episodica. Le zone più interessate dal calo termine appaiono ora come l’Adriatico (tutto) e le Alpi nord-orientali (-2°C@850hPa). Venti orientali.
Mentre sul Mediterraneo si estende il vortice depressionario (fino al Tirreno e sull’Italia centrale), sulla Scandinavia si forma una robusta cellula anticiclonica, che mantiene da Est le correnti, alimentando un nuovo vortice sulla Francia.
23-25 aprile 2005
La depressione sulla Penisola italiana viene rapidamente sostituita da un’alta pressione in espansione dai Balcani verso l’Italia.
Persiste invece la depressione centrata sulla Francia, che favorita dalla posizione dell’anticiclone di blocco sulla penisola italiana richiama decisi venti da Sud. Probabile maltempo dunque sulle regioni settentrionali italiane, soprattutto quelle occidentali e a fine periodo; accompagna il flusso umido un deciso rialzo termico. Tempo mediamente migliore e mite invece al Centro ed al Sud della Penisola.
Sull’Inghilterra e sulla Norvegia persiste l’alta pressione, anche in pieno Atlantico regna l’Alta pressione delle Azzorre. Una situazione di blocco favorevole all’Italia Settentrionale in termini di pioggia e tempo variabilmente perturbato.
26 aprile – 3 maggio 2005
A lungo termine qualche novità. L’anticiclone delle Azzorre si espande debolmente verso l’Italia, soprattutto fino a latitudini intorno ai 30-40°.
Il vortice depressionario sale così dalla Francia verso l’Inghilterra.
I venti sull’Italia sono inizialmente da NW, per poi divenire da W.
Mediamente il tempo potrebbe essere migliore e più mite al centro-sud della penisola. Sull’Italia settentrionale restano più insidie derivanti dal flusso zonale e dalla vicinanza del sistema depressionario a N delle Alpi. Infatti l’alta delle Azzorre sull’Atlantico continua a preferire anche la strada in meridiano verso il Polo Nord, mentre sui Balcani resiste una cellula anticiclonica. Il punto più debole continua ad essere quello della zona alpina, possibile obiettivo di depressioni.
Riepilogo
Non cambia la linea di tendenza. Pur in un maggior ripiegamento zonale delle correnti restano i temi dominanti di questa primavera: vortice polare in agguato sulle Alpi. Tempo mediamente più mite e stabile al Sud della penisola.
Dal punto di vista termico, brusco calo tra il 21-22, ma dopo il 24 le temperature dovrebbero alzarsi e restare piuttosto stazionarie, su valori prossimi alle medie o leggermente più elevate al Sud Italia e leggermente sotto (forse) al Nord Italia.