In questi giorni si parla, giustamente, dei mastodontici incendi che stanno letteralmente divorando ettari ed ettari della foresta amazzonica. Non se ne parlerà mai abbastanza, perché gli effetti di tali roghi sono letteralmente devastanti. La biodiversità contenuta nelle foreste è una ricchezza inestimabile, così com’è inestimabile il ruolo degli albori nel controllo del clima planetario.
Le foreste in fiamme influiscono evidentemente sul riscaldamento globale aumentando la quantità di gas serra presenti nell’atmosfera. Secondo il WWF, la foresta contiene tra 90 e 140 miliardi di tonnellate di carbone. Troppo carbonio nell’atmosfera è una delle principali cause del cambiamento climatico e il rilascio di una parte di quel carbonio avrebbe effetti catastrofici.
“Quanto sta accadendo in Amazzonia influisce direttamente sui cambiamenti climatici e ci troviamo in una situazione in cui questi cambiamenti si stanno intensificando, si intensificheranno in futuro e diventeranno estremamente pericolosi per la nostra stessa esistenza”, ha affermato un portavoce del WWF.
Le foreste amazzoniche assorbono questo eccesso di emissioni di gas a effetto serra causato dall’uomo, “perché è noto che l’uomo influisce solo su una percentuale delle emissioni di gas ma le foreste compensano solo in parte l’effetto antropogenico”, ha aggiunto il portavoce.
“Dovevamo limitare le emissioni e le stiamo aumentando, d’altra parte stiamo riducendo l’area forestale e se non ci diamo una regolata tra qualche tempo non ci sarà più nulla in grado di assorbire le emissioni che stiamo già producendo. Con tale accelerazione, ci stiamo dirigendo verso una catastrofe climatica senza precedenti”.
Secondo la CNN, la stragrande maggioranza degli incendi sono causati da taglialegna, agricoltori e allevatori. Il Brasile produce quasi il 20 percento di carne bovina per l’esportazione e la pratica del taglio degli alberi per l’allevamento del bestiame è supportata dal nuovo presidente brasiliano Jair Bolsonaro.