Con questo termine si intende un periodo durato approssimativamente tre secoli, dal 1550 al 1850, quando il prevalere di temperature medie più basse delle attuali e di condizioni del tempo spesso inclementi fece avanzare i fronti dei ghiacciai alpini di diversi chilometri, rispetto ai limiti attuali.
Ma anche l’Appennino faceva la sua parte, e scopriamo così testimonianza preziose di veri e propri “nevai appenninici” nel cuore dell’estate.
Torniamo, allora, alla descrizione che fece il già citato Lazzaro Spallanzani sulla gita effettuata al Lago Scaffaiolo (1755 metri di altezza), nell’Estate del 1788.
Era il 06 di Agosto, tuttavia, nel paese di Ospitale, 936 metri di altezza, “la segala, ne’ pochi e meschini campicelli che ivi si coltivano, metteva appena fuori la spiga, e spesso accade che, innanzi d’ingiallire, e condursi a maturità, restano queste biade dalla neve soprapprese e sepolte.
Così è di alcuni castagni, che, sebbene di grosso ed alto fusto, pure l’inclemenza del luogo quasi mai non permette a’ frutti il poter giungere a perfezione.
Ascendendo ancora si trovano magrissime e selvatiche praterie, appena idonee a dare alimento ai cavalli nella più calda stagione, e fu di mezzo ad esse che li 06 Agosto restavano ancora relique di neve in forma di lunghe striscie, ma poco profonde.”
Insomma, abbiamo testimonianze preziose di un clima più freddo e nevoso dell’attuale, con segale e castagne che a 900 metri di altezza raramente giungono a maturazione, e spesso sono seppelliti da neve che giunge forse già a settembre, quando adesso, a quelle quote, non giunge prima di novembre.
Interessanti le annotazioni di neve residua a strisciate il giorno 06 di Agosto, cosa che adesso non si verifica affatto, ed ancor più interessante è il fatto che la neve si trova in Estate anche dopo un inverno molto mite quale fu quello del 1787-88.
A tal proposito, nota lo Spallanzani che, poco sopra l’altezza del Lago Scaffaiolo, “trovasi un ammassamento di neve indurita che avrebbe fornito materia per almeno quattro ghiacciaje”.
Insomma, gli inverni di quel periodo erano estremamente nevosi, anche negli anni più miti, tanto da far ritrovare neve residua sulle montagne nel cuore dell’Estate.