Le condizioni climatiche sono repentinamente cambiate sulla Russia Europea. Solo qualche giorno fa le temperature erano insolitamente miti, tanto che sulla capitale russa si respirava aria ben lontana dai canoni invernali con valori ben sopra gli zero gradi sia di giorno che di notte. Lo scenario attuale ha visto invece il ritorno di una situazione ben più consona al periodo: le temperature sono precipitate, anche se siamo ancora lontani dai canoni invernali più rigorosi, ma va riconosciuto che siamo appena all’inizio di Dicembre.
Il raffreddamento di questi ultimi giorni è in gran parte da attribuire alla formazione di una struttura anticiclonica di tipo termico, che sta favorendo la graduale espansione verso la Russia d’aria progressivamente più fredda in quota. L’alta pressione contribuisce a far depositare tale aria rigida nei bassi strati, ove si viene così a formare quello strato pellicolare d’aria gelida che spesso caratterizza le avvezioni fredde di natura continentale. Il freddo che viene da est ha necessità dunque di sfruttare quel serbatoio gelido che si genera negli strati prossimi al suolo.
Come è ben noto, spesso l’anticiclone russo non è certo garanzia dell’arrivo del freddo verso l’Europa Orientale o fin sull’Italia, a seconda delle varie posizione che può spesso assumere tale figura barica. La presenza dell’anticiclone russo-siberiano è comunque un punto di partenza molto importante per preparare le basi ad evoluzioni fredde verso il cuore dell’Europa. Non a caso, negli ultimi due decenni le grandi ondate di freddo continentali sono certamente diminuite, di pari passo con la notevole latitanza dell’anticiclone russo.
L’attesa spinta fredda del week-end verso la nostra Penisola troverà ragion d’essere nella contestuale espansione dell’anticiclone di matrice sub-tropicale verso il Mare del Nord e la Penisola Scandinava, a creare un blocco ancor più poderoso della circolazione atlantica. In prospettiva, potrebbe metterci lo zampino anche l’alta pressione polare, in tutte quelle manovre che potrebbero portare la discesa d’aria ancor più gelida dalle zone artico-siberiane verso la Russia e l’Europa, in coincidenza di metà mese. Ancora è presto per ogni valutazione, tuttavia il vero anticiclone russo, come quello attualmente in atto, da solo non è sufficiente per portare intensi ruggiti di freddo invernale alle nostre latitudini.