La depressione Oceanica a 982 hPa non riesce, nonostante la sua imponenza, a sgretolare il muro altopressionario azzorriano a 1023 hPa.
Un secondo picco (1027 hPa) di origine atlantica si svincola dalla terra madre per spostarsi verso il centro del Continente ed abbracciare l’Italia, aiutato da una gemella distensione anticiclonica nordafricana in risalita.
Ancora sede depressionaria l’intero settore orientale europeo. Il fulcro ciclonico a 991 hPa del Mare di Norvegia dispensa venti gelidi capaci di scivolare velocemente verso i Balcani, dopo esser stati deviati dalle Alpi. Il ciclone secondario a 1009 hPa posto sulla Grecia è la tappa finale di questo incessante viaggio freddo polare.
L’Europa si presenta al Meteosat divisa sostanzialmente in due settori ben distinti.
Quello occidentale è sottomesso alla volontà anticiclonica azzorriana e coinvolge, con stabilità meteorologia e temperature degne di un’avanzata primavera, le Penisole Iberica ed Italica. Le temperature si rialzano anche sulle Isole Britanniche, ma i cieli si dimostrano irregolarmente coperti da stratocumuli tipici dell’avvento del fronte caldo in risalita.
La parte orientale del Continente, invece, è assoggettata all’incessante flusso gelido polare. Nubi fredde e dense si riversano dalla Scandinavia sino al versante orientale alpino, coinvolgendo con rovesci Vienna e Praga, sino tuffarsi in pieno settore balcanico alimentando i cumuli di Istanbul.