NEVE IN GRAN QUANTITA’ – E’ stata una nevicata esagerata quella che ha interessato il comparto alpino occidentale, come peraltro avevamo correttamente previsto in largo anticipo. Ora che la perturbazione si va smorzando possiamo già tracciare un primo piccolo bilancio da cui risulta che le maggiori nevicate sono cadute in Piemonte. Basti pensare che a circa 2.000 metri di altitudine, nelle ultime 72 ore, sono caduti 130-150 cm di neve sulle Alpi Lepontine, 180-200 cm sulle Pennine e 160-190 cm sulle Graie. Le forti nevicate non hanno risparmiato nemmeno la Lombardia, con oltre 100 cm caduti sulla parte ovest delle Prealpi Orobie.
STAGIONE BIANCA, PARTENZA ANTICIPATA* – Gli operatori della montagna non possono che essere ampiamente soddisfatti, in quanto questa neve così abbondante rappresenta un regalo di Natale anticipato. Se le condizioni meteo lo permetteranno (e sembra quasi certo che vi saranno altre occasioni per neve e soprattutto temperature abbastanza basse), la stagione invernale potrà decollare immediatamente sugli impianti sciistici a quote sopra i 1800-2000 metri. A differenza di altri anni, il Ponte dell’Immacolata potrebbe rappresentare un’occasione ideale per il primo pienone da parte degli appassionati di sport invernali, laddove ci sarà l’apertura degli impianti.
RISCHIO VALANGHE – Il lato negativo di queste eccessive nevicate cadute tutte insieme è rappresentato dal pericolo valanghe, che torna pienamente d’attualità: d’altronde quest’enorme massa di neve fresca non si stabilizza subito ed è elevato il rischio di distacchi spontanei. E’ addirittura forte (grado 4 su una scala fino a 5) il rischio di valanghe sulle Alpi piemontesi. Il pericolo, secondo quanto sottolineato dalle Alpi, riguarda in particolare le valli di Lanzo all’Ossola dove e’ possibile che si stacchino “singole grandi valanghe”. Rischio minore, grado 3 (‘marcato) dalle Alpi Cozie alle Marittime: sulle Alpi Liguri il pericolo è invece moderato.