Siamo giunti, lo possiamo dire, al traguardo annuale. Un anno che verrà ricordato per le anomalie termiche perduranti a livello planetario e che molto probabilmente diverrà il più caldo di sempre. Un anno di estremi climatici notevoli e che proprio a voler confermare tale estremizzazione sta per proporci un’irruzione gelida notevole.
Il freddo è arrivato prima da nord, per mano di un vortice groenlandese, ma ora diverrà gelo e verrà da est. Burian? Non Burian? Poco importa. Quel che importa ai fini di una previsione è che il clima diverrà freddissimo, gelido, inusuale. Si parla di ridimensionamento del freddo e in parte è vero, ma stiamo trattando termiche che hanno tempi di ritorno decadali o addirittura ultra decennali.
Ciò detto, fin da oggi dovremo affrontare un ulteriore calo delle temperature e venti che cominceranno a disporsi da est. Diverranno via via più intensi e produrranno delle nevicate sulle regioni che si affacciano lungo il medio-basso Adriatico. Qui, causa sbarramento appenninico, l’effetto stau potrebbe produrre fenomeni localmente abbondanti. Non solo. Il gradiente termico acqua-aria sta dando luogo a celle temporalesche e a conseguenti temporali nevosi. Ciò significa che localmente si potrebbero manifestare fenomeni abbondanti. I più intensi dovrebbero attardarsi tra Marche e Abruzzo, con possibili sconfinamenti fino alla Romagna.
L’instabilità coinvolgerà, pesantemente, la Sicilia settentrionale e le nevicate si proporranno a partire dagli 800 metri. Infine avremo qualche fioccata sui crinali alpini. Altrove condizioni di tempo migliore, con ampi spazi soleggiati tanto al Nord quanto nelle regioni del versante tirrenico ed in Sardegna.