E sono cinque. Nei primi sette giorni di febbraio, tanti sono i record giornalieri di temperatura minima battuti al Polo Sud, in un inizio mese che non ha precedenti. I valori si stanno mantenendo costantemente, e notevolmente, al di sotto della normale: tant’è che, alle 1200 UTC del 7 febbraio, la base Amundsen-Scott faceva segnare una media di -42,3 °C rispetto ai -41,4 °C di Vostok, posta a una quota di 652 metri superiore. Ma ecco il dettaglio dei record al Polo Sud (in terza colonna il vecchio limite, tra parentesi l’anno in cui fu registrato):
1 febbraio -42,4 °C -41,7 °C (1974)
2 febbraio -43,3 °C -41,1 °C (1974)
3 febbraio -43,1 °C -41,9 °C (1995)
6 febbraio -45,2 °C -44,4 °C (1962)
7 febbraio -47,8 °C -46,1 °C (1962)
Il dato del 7 febbraio è stato registrato tra le 0000 e le 1200 UTC: non si tratta ancora della minima del giorno, dunque. Per quanto riguarda il 3 febbraio, invece, i riepiloghi dell’Antarctic Meteorological Research Center riportano un -46,7 °C risalente al 1970: un’analisi delle temperature sinottiche di quel giorno tuttavia, non conferma il valore, che appare pertanto fortemente sospetto.
Oltre che ad Amundsen-Scott, però, altre temperature degne di nota si stanno registrando sul Plateau Antartico in quella che, per il continente, è già la prima settimana d’autunno (o, per essere più precisi, di transizione verso l’inverno): a Vostok il 2 febbraio il termometro è sceso a -49,2 °C mentre nella base italo francese Concordia il 4 febbraio (valore sinottico, 1800 UTC) a -48,8 °C. A Dome Argus, infine, la stazione automatica (AWS) australiana a 4.084 metri di quota, si è già sfondato il limite dei -50 °C; ecco il dettaglio (valori sinottici):
2 febbraio -50,3 °C
3 febbraio -50,3 °C
4 febbraio -51,4 °C
5 febbraio -51,7 °C