Stiamo monitorando uno scenario meteo estremo, di cui tutti ormai parlano.
Sottolineiamo benché a suo tempo siano giunte non poche critiche (ma in Italia, in meteorologia ed altri ambiti la critica è ormai aggressiva, violenta e lesiva), che l’evoluzione prospetta sul freddo, l’abbiamo inquadrata da tempo. Si parlava di un possente raffreddamento della Russia e dell’Europa orientale, se ne parlò perché le dinamiche atmosferiche si stavano orientando in quel modo.
Noi da anni proponiamo le previsioni meteo a lungo termine. Indichiamo sempre che sono da confermare, e riteniamo di individuare un buon successo di tali bollettini, nonostante sia arduo compilarli e aggiornarli. Noi ci proviamo, noi ogni giorno dell’anno sforniamo analisi dettagliate, fin laddove possibile per un’utenza non professionale sul tema della meteorologia.
Ma i bollettini meteo a lungo termine si possono fare e offrono prestazioni ragguardevoli.
Or bene, ci siamo: la dinamica in atmosfera è partita. Ne stanno parlando tutti i media, cavalcando l’onda e dando per scontato l’esito conclusivo. Ecco, ciò è delirante, in quanto la previsione meteo non è mai una certezza, e quando i media parlano di tale argomento, innescano enormi danni all’immagine di questa scienza. La meteorologia è una scienza, non è giornalismo, non è politica, non è sport.
Chi ci segue saprà che le ipotesi sull’evoluzione meteo tutt’ora sono due:
il passaggio del gelo a nord delle Alpi (con parziale coinvolgimento del Centro Nord) e il più ficcante coinvolgimento del nostro Paese. Il secondo è confermato dai Centri Meteo mondiali che emettono i modelli matematici come GFS ed ECMWF, frutto del lavoro di migliaia e migliaia di scienziati, e super computer.
Guardando i modelli matematici di previsione meteo è possibile notare un elemento importante: la massa d’aria gelida potrebbe frenare, faticando a raggiungere l’Atlantico. Tale scenario è preso in considerazione soprattutto dal modello europeo ECMWF, che vedrebbe una dinamica davvero cattiva, che cagionerebbe non pochi problemi al nostro Paese e a buona parte d’Europa.
Ma anche l’americano modello matematico GFS sta cominciando a tirare le fila. Attenzione quindi, perché col passare dei giorni potrebbero apparire mappe ben più cruente – ovviamente per le nostre regioni – rispetto alle attuali proiezioni.
Quel che è certo è che stiamo parlando di un’evoluzione meteo ha tempi di ritorno trentennale, se non superiore. Sono dinamiche rare quelle in atto, e siamo certi che di questa ondata di gelo se ne parlerà per lungo tempo. A prescindere dagli effetti sulle nostre regioni.