L’Estate si appresta ad entrare in netta crisi, ma a dire il vero è una stagione che si è presentata, almeno fino ad ora, a tratti fin troppo tribolata perlomeno sulle medie ed alte latitudini continentali. Le nostre regioni settentrionali hanno risentito della foga atlantica in modo marginale, ma nel complesso sufficiente da portare alcune brevi fasi perturbate, queste ultime esaltate dal fatto che il Nord si è trovato spesso nella zona di contatto fra lo scorrimento del flusso atlantico e l’aria più calda richiamata dalle latitudini sub-tropicali.
Ora lo scenario sta per cambiare in modo radicale, in seguito al cedimento del promontorio anticiclonico afromediterraneo che lascerà un’autostrada per la penetrazione massiccia del cavo di scorrimento delle correnti atlantiche, in abbassamento a latitudini davvero poco consone per il periodo. Il contributo dell’anticiclone atlantico, in pulsazione notevole verso nord, completerà un quadro che di estivo avrà ben poco: come un fendente, la saccatura sta per sfondare in modo notevole sull’Europa Occidentale, per poi traslare verso est.
Basti pensare che la 552 dam, isoipsa che descrive l’altezza del geopotenziale a 500 hPa con cui si ha generalmente a che fare nelle evoluzioni perturbate del semestre freddo, sfonderà nel corso di domani, martedì 29 luglio, sulla Francia centro-settentrionale, senza poi passare a troppa distanza dalle Alpi. Sul Nord farà ingresso una 558 dam, a conferma dell’incisivo ingresso della saccatura fin sulle nostre regioni, da cui scaturirà la fase perturbata che stavolta non potrà limitarsi solo al Settentrione, ma interesserà in modo diretto anche il Centro Italia.