La discesa d’aria polare continua a dominare il contesto europeo, al seguito di un attivo sistema frontale proteso in senso obliquo dal Sud Italia fino alle nazioni orientali e baltiche europee. Il flusso freddo è molto attivo, continuando a rimanere spalancata la porta scandinava da dove si catapulta l’aria artica. Instabilità molto marcata su tutte le nazioni centrali europee, immerse in un contesto molto frizzante con temperature ancora in pieno giorno su valori non superiori ai 10-12 gradi in pianura. In ambito europeo, ora solo sulla Spagna meridionale permane uno scenario molto simile a quello dei giorni scorsi, con punte di 31 gradi ancora in Andalusia.
Quest’aria nordica ha guadagnato maggiore terreno anche verso l’Italia, senza tuttavia avere le caratteristiche instabili che si sono osservate sul resto d’Europa. Il superamento della barriera alpina rende più stabile ed asciutta la massa d’aria, a conferma di condizioni meteo prevalentemente buone su tutto il Centro-Nord. Hanno fatto un po’ eccezione solo le zone alpine di confine, interessate da spruzzate di neve perlopiù coreografiche. L’effetto stau, stimolato dai venti settentrionali, ha dato origine a maggiori precipitazioni oltre confine sul versante nord alpino, con nevicate che si sono localmente spinte fin sotto i 1000-1200 metri, con accumuli significativi solo oltre i 1500 metri.
L’impulso frontale principale, che ha fatto da apripista all’irruzione fredda, è ormai affondato fin sull’estremo Sud Italia. La persistenza di notevoli contrasti fra masse d’aria di tipologia diversa ha incentivato intensi episodi temporaleschi specie sulla Calabria e sulla Sicilia, ove non sono mancate precipitazioni localmente abbondanti. D’altronde, rispetto alla giornata, il calo termico è stato marcato un po’ su tutto il Meridione: basti pensare che in Puglia, dove ancora ieri si misuravano 28 gradi, si sono solo a stento raggiunti i 20 gradi di massima in pieno giorno.