Prepotente incursione frontale polare sul Regno Britannico. Il fronte freddo protratto sino al cuore depressionario islandese a 986 hPa disturba la Corona, forte di una sua civetta a 1009 hPa appostata al largo delle coste Irlandesi.
I due tronconi di Nives si separano definitivamente migrando verso la Lapponia (1021 hPa) e verso il Mar Nero (1025 hPa). Le isobare continentali sono molto distanziate, la circolazione atmosferica è priva di forza; la situazione di stasi meteorologica determinata dallo strapotere altopressionario dei giorni scorsi non è momentaneamente in pericolo.
Sull’Italia svanisce la forma a vortice della depressione secondaria Kristian. Permane una debole occlusione nelle zone interne, coinvolgendo anche quelle meridionali.
La struttura del fronte freddo islandese spicca sopra il Regno Unito protraendosi sino alle coste oceaniche francesi. Nubi instabili senza attuali cenni pluviometrici offuscano i cieli occidentali europei sino alla Penisola Iberica.
Con le temperature in netta risalita, grazie anche all’avanzare dell’alta pressione marocchina, permangono sopra i cieli mediterranei alcuni cumuli pluviometrici disposti sulle zone appenniniche italiane centrali e sulle Regioni meridionali, subendo il lontano influsso perturbato della fievole depressione ciclonica libica in risalita.
Sul resto del Continente l’eredità altopressionaria lasciata dal lento transito di Nives determina cieli sgombri da nubi sino al Mar Baltico allungandosi sopra tutti i Territori dell’est.