Encelado è una piccola luna ghiacciata di Saturno, che ospiterebbe al suo interno un grande oceano d’acqua allo stato liquido, a 30-40 chilometri di profondità sotto la superficie della calotta polare meridionale del satellite: questa riserva sotterranea, combinata con l’individuazione di un nucleo roccioso sui fondali, farebbe presumere l’esistenza di condizioni possibili per lo sviluppo di attività di tipo probiotico (microrganismi attivi). Si teorizzava già da tempo l’esistenza di questa riserva d’acqua, ma ora è arrivata la conferma dalle prime misure geofisiche, in riferimento a dati rilevati dalla sonda Cassini, ma anche dal Deep Space Network della Nasa. Nella foto in basso le emissioni dai geyser rilevate al polo Sud di Encelado.
I ricercatori sono arrivati a questi risultati analizzando le forze gravitazionali esercitate da Encelado sulla sonda Cassini durante tre passaggi ravvicinati avvenuti sopra le calotte polari. In profondità è emerso che dovrebbe trovarsi materiale più denso di quello esistente in superficie: acqua liquida, appunto, più densa rispetto al ghiaccio del 7 per cento. Confrontando le misure gravitazionali con la topografia del satellite i ricercatori sono arrivati quindi a calcolare le dimensioni della riserva liquida. Questa teoria rivoluzionaria, che ammette l’esistenza di un ambiente potenzialmente ospitale alla vita, ha come primo autore dello studio Luciano Iess, dell’Università Sapienza di Roma, anche se ha visto la collaborazione anche di scienziati americani.