Il moderato evento di ieri mattina (108 cm sul medio mare) non è stato che un antipasto della “3 giorni” di acqua alta che sta interessando Venezia. E nelle prossime 24 ore sono previste 2 alte maree al limite dell’eccezionalità. Ancora grossi disagi per veneziani e pendolari, sebbene gli ultimi bollettini prevedano una situazione in miglioramento, almeno per la mattinata odierna.
La bora tesa ed una pioggia fredda, che insistevano su Venezia sin dal primo mattino di ieri, a metà pomeriggio hanno lasciato il passo ad uno scirocco imperioso. Gli “effetti collaterali” di questo cambio circolatorio, improvviso ma atteso, si sono fatti ben presto sentire; e così, all’impennata termica del tardo pomeriggio, si è affiancato in serata il primo evento di marea di un certo rilievo: alle 21:30 di ieri l’acqua ha toccato quota 116 cm; un valore importante sì, ma non critico, specie se confrontato con i 156 cm di 10 giorni fa; un valore da “codice arancio”, adottando la terminologia in uso al Centro Previsioni e Segnalazioni Maree di venezia.
Ma questo è stato il primo di una “stricia” di eventi che, fra oggi è domani, potrebbero paralizzare per molte ore la città lagunare: la situazione, pur in miglioramento rispetto al quadro piuttosto pessimistico della nottata, rimane delicata e la fase critica potrebbe perdurare sino alla mattinata di domani, con strascichi meno evidenti anche nella giornata di sabato.
Il contributo astronomico alla marea (elevato in questi giorni, dato il plenilunio) risulta infatti notevolmente amplificato dalla componente meteorologica che, proprio nelle prossime 24 ore, sarà all’apice delle sue potenzialità.
L’Adriatico riceve malvolentieri il deflusso delle acque dalla laguna e sottopone ancora una volta a dura prova il già difficile equilibrio di Venezia e del suo estuario.
Ne risulterà un quadro piuttosto critico, con il ripetersi, a breve distanza dall’alta marea dello scorso 1 dicembre, di ulteriori eventi quasi eccezionali.
Si comincia oggi, dunque, con un picco moderato di 115 cm attorno alle 9:00 (nella notte si paventava una situazione ben peggiore con il rischio di un massimo di 140 cm sul medio mare). Si bisserà poi in tarda serata, con una punta di marea MOLTO più impegnativa ed al limite dell’eccezionalità (130 cm). La notte vedrà un deflusso alquanto faticoso delle acque della laguna, tanto che i punti più bassi della città potrebbero continuare a restare allagati, nell’attesa dell’evento conclusivo di questa intensa fase perturbata, previsto per domattina, ancora con 130 cm sopra il medio mare. A questo punto la spinta dello scirocco dovrebbe esaurirsi, così come si attenuerà il gradiente barico tra Adriatico meridionale e settentrionale: ciò favorirà un graduale ritorno a condizioni normali.
La previsione naturalmente potrebbe essere soggetta a continue revisioni, anche rilevanti (come fortunatamente è avvenuto stamani), in funzione degli improvvisi e sempre possibili, cambi di direzione e velocità del vento.
Ancora una volta passeremo le prossime ore a seguire gli aggiornamenti dei bollettini e presteremo particolare attenzione alle nostre sensazioni epidermiche: lo scirocco infatti è un vento che lascia un caratteristico, innaturale e fastisioso alito caldo. Al suo passaggio i veneziani sanno già di dover fare i conti con una probabile acqua alta; la sua persistenza non è mai un buon segnale.
I veneziani sanno che il vento dovrà girare ad un più bonario Garbino, per poter avere un rapido ritorno alla normalità e vedere definitivamente allontanarsi lo spettro dell’acqua alta: già in altre circostanze la rotazione a sud-ovest, o comunque l’attenuazione inaspettata della spinta sciroccale, si è rivelata provvidenziale per la città, proprio quando la corsa della marea sembrava inarrestabile.
In quest’occasione il vento non girerà a SO ma ruoterà a bora: potrebbero pertanto manifestarsi ulteriori eventi che rallenterebbero il ripristino delle condizioni normali. Ma le preoccupazioni legate al vento di NE sono davvero di poco conto, specie se al sud lo scirocco smetterà di soffiare.