Sembrava una depressione quasi innocua, quella giunta nelle ultime 24 ore sulle Isole Britanniche, ed invece sta determinando un consistente cambiamento meteo su parte dell’Europa Occidentale, laddove fino alla giornata di mercoledì vigeva un dominio anticiclonico apparentemente inattaccabile. Il cuore della depressione si trova situato sul Mare del Nord ed è coadiuvato da un attivo flusso di masse d’aria fresche nord-atlantiche che, dalla Gran Bretagna, hanno fatto irruzione sulla Francia Centro-Settentrionale.
Molto significativi i contrasti termici fra l’aria fredda apportata dall’affondo ciclonico e quella molto più mite convogliata dall’anticiclone: questi sono i motivi da cui nasce lo sviluppo di un fronte, destinato ulteriormente a rinvigorirsi nella sua ulteriore spinta verso sud. Al momento la linea frontale di demarcazione fra masse d’aria distinte si estende dalle coste settentrionali iberiche verso la Svizzera e il sud-ovest della Germania. Ormai siamo dunque ad un passo dal peggioramento sulle Alpi, ove comunque è già in atto un cedimento barico che stimola l’instabilità: la catena alpina determinerà un inevitabile rallentamento dell’incursione frontale.
Non è servito attendere il fronte perturbato per i primi temporali di natura prefrontale che, già questa mattina, hanno movimentato il meteo sulle Alpi Occidentali e su qualche area pianeggiante, specie del Piemonte. Altri temporali, ancora più intensi, si formeranno nelle prossime ore fra l’Alto Piemonte e l’Alta Lombardia, in virtù del progressivo addossamento del fronte freddo principale alla catena alpina. Nel frattempo prosegue, come se nulla fosse, il caldo anomalo su tutte le pianure del Nord e zone interne del Centro con punte massime di 33 gradi a Firenze e di 32 gradi a Treviso. Si è rinnovata anche l’instabilità pomeridiana sulle regioni meridionali e sul Lazio, zone ancora lambite da un leggero afflusso di correnti fresche in quota annesse ad una goccia fredda centrata sulla Grecia.