Domenica 7 novembre è stata una piacevole giornata a New York, che si è goduta la sua maratona con cielo sereno e temperatura massima, nel primo pomeriggio, di 20°C, 7°C più della media delle massime del mese. Tuttavia, nelle notte seguente, un fronte freddo proveniente da nordovest ha portato aria molto più fresca e asciutta proveniente dall’Artico canadese. Altre massime molto miti del 7 novembre negli USA nordorientali: 18,9°C Boston, 20,6°C Philadelphia, 21,7°C Washington e Baltimora.
-35,8°C la minima di Dawson, nello Yukon, Canada, domenica 7 novembre. Al confronto “calda” la più meridionale, ma più alta (707 m contro 370) Whitehorse, con una minima di -25,0°C. Le medie delle minime di novembre sono -20°C a Dawson (record storico -45°C) e -13°C a Whitehorse. L’Artico canadese ha toccato però il suo apice a Eureka, nell’isola di Ellesmere, con la minima scesa a -41,4°C (media delle minime di novembre -34°C). I bassi valori dello Yukon canadese trovano corrispondenza nelle gelide minime, sempre di domenica, dell’entroterra dell’Alaska: Fort Yukon -33,0°C, Fairbanks -29,4°C, Bettles -28,9°C.
L’isola Mc Innes, nel nordovest della British Columbia, Canada, ha avuto tempo molto piovoso di recente, con i 44 mm registrati nelle 12 ore precedenti le 12 GMT di lunedì 8 novembre. Questo porta il totale negli ultimi 5 giorni a 201 mm, un bell’accumulo, in una località comunque molto piovosa in novembre, visto che la media mensile è di 293 mm.
Kingman si trova all’estremità ovest dell’Arizona, 160 km a sudest di Las Vegas. Una area di bassa pressione in lento movimento vi ha scaricato 40 mm nelle 24 ore antecedenti le 12 GMT di lunedì 8 novembre, circa il triplo della pioggia che in media cade in novembre (13 mm). Domenica 7 novembre pioggia piuttosto abbondante nella stessa Las Vegas (17 mm, media di novembre 11 mm).
Domenica 7 novembre 167 mm di pioggia a La Ceiba, sulla costa nord dell’Honduras, affacciata sul Mare dei Caraibi.
Riportiamo ancora notizie sulle piogge intense del Queensland. Brigalow, 200 km a sudovest di Rockhampton, ha registrato 61 mm nelle 24 ore precedenti le 23 GMT di domenica 7, portando il totale in 3 giorni a 86 mm, poco più della media mensile (84 mm). Ma è stato nell’estremo sudest di questo stato australiano che ha piovuto veramente tanto.
Della presenza di un intenso nucleo temporalesco sulla zona sudorientale del Queensland abbiamo infatti già scritto ieri. Facendo un riepilogo dell’evento, osserviamo che Gold Coast, Coolangatta e Archerfield hanno superato i 200 mm in 48 ore (297, 256 e 217 mm rispettivamente). Guardando le carte a 500 e 700 hpa si direbbe che il maltempo fosse più a sud, tra Victoria e sud del Nuovo Galles del Sud, dove è centrata la depressione (e invece il 7 novembre solo 30 mm a Newcastle, 7 a Sydney e 15 a Melbourne), ma quello che ha scatenato il diluvio nella zona in questione è stato un nucleo temporalesco localizzato, probabilmente un grosso temporale autorigenerante.
Invercargill, località situata nella parte sud dell’Isola del Sud, Nuova Zelanda, ha avuto una giornata veramente calda sabato 6 novembre, con il termometro salito fino a 26,2°C, molto più in alto della media delle massime del mese, che è di 16°C. Caldo anche domenica 7 nell’Isola del Sud, con temperature elevate soprattutto sui versanti orientali, grazie al Canterbury Northwester, il foehn locale. Alcune massime: Invercargill 20,6°C, Dunedin 25,1°C, Christchurch 22,7°C. Le medie delle massime di novembre di Dunedin e Christchurch sono 16° e 17°C.
Domenica pomeriggio il debole ciclone tropicale di cui abbiamo già scritto era sempre sul Mare Arabico, centrato 340 miglia a est-nordest di Capo Guardafui, in Somalia. Con venti sostenuti non superiori alle 30 miglia orarie, la tempesta, in ulteriore indebolimento, si muoveva verso sudovest a 12 miglia orarie.
Piogge intense nel Vietnam meridionale nel weekend. Tra sabato pomeriggio e domenica, sono caduti 87 mm a Qui-Nhon, 66 a Truong Sa e 57 a Huyen Tran.
146 mm a Songkhla, sulla costa est della Thailandia, verso il confine con la Malaysia, domenica 7 novembre. Nella località novembre è il mese più piovoso dell’anno, con i suoi 572 mm di media.
Domenica novembrina “mite” a Ojmjakon, con estremi termici -25,7°/-20,1°C il 7 novembre. Ancora meno fredda un’altra delle città “mito” del freddo siberiano, quella Jakutsk dove gli estremi sono stati -17,0°/-10,1°C (le medie di novembre sono -32°/-25°C), ma dove è anche nevicato per un equivalente di 7 mm, portando lo spessore del manto nevoso a 31 cm. Molto fredda invece l’altra capitale del gelo, Verhojansk, con -35,3°/-27,3°C.
Freddo nell’Europa centrale, particolarmente avvertito in quota. Alla Zugspitze (m 2962) estremi -16,1°/-13,6°C lunedì 8 novembre (medie del mese -10°/-5°C), con altra neve caduta (pari a 4 mm) e strato al suolo arrivato a 48 cm. Al Feldberg, tetto della Foresta Nera (m 1493) estremi -5,7°/-1,3°C, al Brocken (m 1153), nello Harz, -4,4°/-1,6°C (medie di novembre -1°/1°C). Diffuse gelate notturne anche nei bassopiani. Citiamo alcune minime: Lipsia -1,4°C, Francoforte -1,3°C, Augsburg -0,4°C. In Austria minime -14,3°C a Sonnblick (m 3105), -9,6°C a Villacheralpe (m 2160), -5,5°C a Feuerkogel (m 1621).
Ancora neve l’8 novembre a Plevlja, località montenegrina a 788 m presso il confine serbo. La precipitazione è stata pari a 15 mm di pioggia e lo strato nevoso ha raggiunto lo spessore di 32 cm, lo stesso della non lontana, ma serba, Sjenica (m 1039). Questi dati sono aggiornati alle 18 GMT Sempre l’8 novembre, fino alle 18 GMT, ancora piogge intense alle quote più basse: 32 mm a Podgorica e 31 a Tivat, dopo i 60 e 61 mm delle 24 ore precedenti.