Uno studio del NOAA ha cercato di combinare le temperature rilevate dal satellite sul canale MSU 2 (che esamina le temperature della bassa Troposfera, quelle comprese tra il suolo ed i 3000 metri di quota circa), con i dati ricavati dai radiosondaggi, esaminati da fonti differenti (dati di provenienza NOAA, NASA ed UKMO, lievemente differenti tra di loro).
Tutti questi dati danno come risultato una serie di grafici convergenti e sovrapponibili tra di loro, tanto che si può estendere all’indietro la curva dei dati satellitari, approssimandola a quella dei dati delle radiosonde, giungendo così fino all’anno 1958, in modo da esaminare un intero cinquantennio di dati fino al tempo presente.
Le differenze tra i grafici dei vari tipi di dati sono inferiori all’1%, in pratica solo i database UKMO-CRU risultano lievemente inferiori agli altri, soprattutto nel corso degli anni ’70.
Studiando il grafico in questione, notiamo come la nostra atmosfera abbia trascorso un periodo prolungato di freddo tra il 1963 ed il 1978 circa, quando le temperature erano comprese tra i -0,2° ed i -0,8°C rispetto alla norma dell’intero cinquantennio.
Successivamente, negli anni Ottanta del Secolo scorso, le temperature si sono innalzate, specie tra il 1981 ed il 1992, e poi in seguito dal 1994 al 2007, raggiungendo un massimo di +0,65°C nell’ormai celebre 1998, l’anno più caldo sulla Terra degli ultimi due secoli almeno.
Con il raffreddamento di quest’anno, peraltro, la temperatura non è ancora rientrata ai livelli degli anni ’90, ma è comunque scesa, quest’anno, a +0,1°C rispetto alla norma cinquantennale, dai +0,4°C mostrati negli ultimi 4 anni.
Interessante, nel grafico, la correlazione tra le variazioni termiche della bassa troposfera e le più forti eruzioni vulcaniche degli ultimi 50 anni.
Tali eruzioni segnalate dalle linee tratteggiate, per la precisione quella del Vulcano Agung nel 1963, del Chichon nel 1982 e di Pinatubo nel 1991, sono state seguite, a distanza di 1-2 anni, da una netta diminuzione della temperatura media della bassa troposfera di circa 0,4°C, seguita poi da una risalita termica fino ai valori precedenti nel giro di un paio di anni.
Dunque, gli effetti di una grande eruzione vulcanica sulla nostra atmosfera sembrerebbero esaurirsi nel giro di circa 3 anni.
Al contrario, nella bassa stratosfera, notiamo come le eruzioni vulcaniche determinino un aumento delle temperature fino ad oltre 1°C, effetto della perduta trasparenza di questo strato d’aria in seguito alle polveri vulcaniche.