Diversi modelli, da alcuni giorni a questa parte, evidenziano, a partire dal 6/8 del mese prossimo, una nuova disposizione delle correnti a 500 hpa. Disposizione che darà un taglio netto alla situazione attuale ed in prospettiva che perdurerà sino ai primi giorni dell’entrante mese.
Dopo molti tentennamenti, dovuti ad una non chiarissima esposizione dei runs previsionali sul lungo raggio, viene a leggersi in maniera più chiara la possibilità, tutt’altro che remota, di una decisa avvezione fredda di stampo nord continentale ed in direzione del bacino centro settentrionale del Mediterraneo.
La carta in questione, rielaborata, disegna come la spinta dinamica dell’HP delle Azzorre si faccia più decisa e con intenzioni, sempre maggiori, di guadagnare “lidi” sempre più polari.
L’avvio di questa “nuova ” situazione sembra vedere una maggior reattività dell’HP oceanico che, con asse SSW/NNE, chiuderà la fase umida ed atlantica, aprendone altra di qualità e prerogative termiche assai differenti.
Si isolerà, pertanto, una depressione sul Mediterraneo centro occidentale che fungerà da “catalizzatore” , dopo la data del 4 di novembre, alle correnti sempre più fredde, dapprima provenienti dal nord Atlantico ed in una seconda fase, dopo detto periodo, sempre più meridiane.
L’ intento “finale” della figura altopressoria, fissata dal modello di Reading, potrebbe essere quello di spingersi ben oltre il 55° Nord e spostarsi, tramite una maggiore inclinazione del suo asse verso NE, in direzione della Norvegia.
Nasce il primo impulso d’aria fredda dai “colori” invernali.
Quindi viene a prospettarsi, sempre entro la prima decade del mese p.v., una situazione certamente più stabile ove, tuttavia, non mancheranno delle depressioni in quota che potrebbero portare delle situazioni nevose sull’arco delle Alpi a quote medio/basse (800/1000 mt).
Dovrebbero, in seguito, manifestarsi altri “affondi” freddi ma, dopo aver ampiamente “debordato” dalla corretta analisi che deve essere necessariamente “selezionata” nel limite temporale massimo di 72/96 h., rimandiamo il tutto a successive “interpretazioni”.