TEMPERATURA DI 6000 GRADI CELSIUS – Il centro della Terra è molto più rovente di quanto previsti: non 5mila, ma 6mila gradi centigradi. Questa sarebbe la temperatura del nucleo più interno: la differenza potrebbe sembrare poco importante, eppure questa scoperta potrebbe avere risvolti di notevole importanza riguardo alla conoscenza di alcune peculiarità fondamentali che governano i meccanismi dei nostro Pianeta. In primo luogo, infatti, la differenza termica tra nucleo esterno e mantello è uno degli elementi determinanti riguardo il campo magnetico terrestre e sui movimenti che conducono le materie prime dal nucleo al mantello superiore, nel quale gioca un ruolo fondamentale proprio la differenza termica tra mantello e nucleo esterno. Il centro della Terra è costituito soprattutto di ferro e nichel allo stato solido. L’elevata pressione del nucleo interno, che si trova a circa 5mila km dalla superficie terrestre, fa sì che il ferro si solidifichi.
ANALISI BASATA SU FUSIONE FERRO – La ricerca è stata diretta da Agnès Dewaele della Commissione per l’Energia Atomica e Energia Alternativa (Cea), di cui fa parte anche il Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica (Cnrs) e il Laboratorio europeo per la luce di sincrotrone (Esrf). Per giungere al valore dei 6mila gradi centigradi si è partiti dal presupposto che il ferro fonde nel passaggio dal nucleo solido a quello liquido, ovvero ad una pressione di circa 3.400 t/cm². E’ stato dunque testato il punto di fusione del ferro ad una pressione di 2.270 tonnellate al centimetro quadro (t/cm²), osservando che la liquefazione giunge a 4.800 gradi centigradi. Facendo una proiezione matematica sono poi riusciti a determinare che con 3,3 milioni di atmosfere di pressione ci si trova al confine tra stato liquido e solido dove la temperatura sarebbe di circa 6000 gradi, con un margine d’errore pari a 500°C.