Rilanciata da vari siti di argomento meteorologico e di informazione generalista, ieri è comparsa la notizia che a Dome Fuji, stazione semipermanente del Plateau Antartico, operata da giapponesi e americani, sarebbe stato battuto il record mondiale di temperatura minima: con un valore di -91,2 °C si sarebbe superato il limite di -89,2 °C registrato il 21 luglio 1983 alla base russa Vostok.
Premesso che quella di Dome Fuji (3.810 m) è una stazione automatica (AWS = Automatica weather station) non presidiata da scienziati e tecnici durante la stagione invernale, il che già induce a utilizzare con cautela i dati delle trasmissioni satellitari, ciò che lascia perplessi del presunto record mondiale è l’assenza di date di calendario e di riferimenti circa la misura: nessuno di tali siti spiega in quali circostanze si sarebbe prodotto l’evento. Detto ciò, ecco le temperature minime, desunte dai report a 10 minuti di Dome Fuji, nel semestre invernale 2013:
3 aprile = -76,2 °C 01:00 UTC
3 maggio = -78,8 °C 13:20 UTC
9 giugno = -75,6 °C 12:40 UTC
13 luglio = -77,4 °C 16:50 UTC
27 agosto = -76,2 °C 23:00 UTC
2 settembre = -74,0 °C 21:30 UTC
La minima 2013, in una stagione caratterizzata da pesanti anomalie termiche positive, è stata osservata alla base italo francese Concordia (3.233 m) il 17 luglio con -81,5 °C. Non si ha notizia, quest’anno, di altre stazioni o basi che abbiano raggiunto i -80 °C. Quanto alla minima assoluta di Dome Fuji, risale al 18 luglio 2006, quando i sensori si fermarono a -82,9 °C.
La genesi della notizia, in realtà, proviene dall’US NSIDC (National snow and ice data centre) e si riferisce a un rilevamento satellitare del 3 agosto 2004: dall’analisi dei tracciati, emerge che in prossimità della stazione Dome Fuji, nella regione del Valkyrie Dome, la temperatura quel giorno era, appunto, di -91,2 °C.
Del resto non sarebbe nemmeno questo il record assoluto, perché sempre secondo il NSIDC, e sempre utilizzando i metodi di rilevamento satellitari, il 10 agosto 2010 nei pressi di Dome Argus si sarebbe rilevata una temperatura di -93,2°C.
Attenzione, però: il rilevamento satellitare si riferisce alla superficie glaciale, la cui temperatura può discostarsi anche di 3-4 °C rispetto all’usuale standard in aria libera a 2 m dal suolo innevato fissato dall’OMM (Organizzazione meteorologica mondiale). E tale scostamento è più elevato in presenza di condizioni di cielo sereno e calma di vento. Se poi l’argomento viene posto su questo piano infatti, non va dimenticato che, in occasione del record mondiale tuttora imbattuto di Vostok, il 20 luglio 1983 alle 17:02 UTC, in un’area a sud del lago subglaciale omonimo, il satellite misurò -95,6 °C (vedi nota).
La notizia diffusa dal NSIDC è stata prontamente contestata dai ricercatori russi, che hanno fatto notare l’incongruenza, ribadendo appunto che i record meteorologici si basano su rilevamenti allo standard di 2 m dal suolo.
Un notevole valore registrato quest’anno a Dome Fuji è invece sfuggito a gran parte dei cacciatori di primati meteorologici: il 30 marzo, la minima è scesa a -75,7 °C (19:10 UTC), sfiorando il limite di -76,1 °C del 30 marzo 1994 segnato alla stazione automatica Ago4 (3.597 m).
NOTA BIBLIOGRAFICA
Turner, J., P. Anderson, T. Lachlan-Cope, S. Colwell, T. Phillips, A. Kirchgaessner, G. J. Marshall, J. C. King, T. Bracegirdle, D. G. Vaughan, V. Lagun, and A. Orr (2009), Record low surface air temperature at Vostok station, Antarctica, J. Geophys. Res., 114, D24102, doi: 10.1029/2009JD012104.