Esiste anche una casistica del record che riguarda le temperature massime registrate in Antartide. Plebiscitariamente, il famoso valore di 59,0 °F (15,0 °C) del 5 gennaio 1974 nella neozelandese Vanda Station (77°31′ lat. S, 161°40′ long. E, quota 94 metri), a più riprese operativa nelle Dry Valleys, è accolto come primato continentale. Il dato viene qui assunto in via ufficiale, anche se è possibile che sia stato superato da altri rilevamenti. In particolare, l’archivio Aws (Automatic weather stations) dell’Amrc (Antarctic Meteorological Research Center) riporta un record di 20,1 °C datato 2 gennaio 1988 e registrato a Larsen Ice Shelf (66°58′ lat. S, 60°33′ long. O, quota 17 metri), nella costa orientale della Penisola Antartica (ovviamente si ignora il 46,3 °C di Nico, 89°00 lat. S, 90°08′ long. E, quota 2.935 metri, datato 1 marzo 1993, frutto di un errore pacchiano). È tuttavia difficile accogliere senza riserve il dato di Larsen Ice Shelf poiché, se si scorrono i report a dieci minuti della stazione si scopre, per esempio, un 34,9 °C dell’1 dicembre 1989, mese in cui varie volte il termometro avrebbe superato i 30 °C; a leggere con attenzione i rilevamenti però, si notano repentini sbalzi di 20 °C o più: ciò è quasi certamente determinato da un accumulo di calore attorno al sensore, derivante dall’albedo e dalla radiazione incidente in casi di assenza di vento. La rete Aws infatti, di grande utilità per la comprensione del clima antartico, offre dati che, per ammissione dei suoi stessi creatori, non possono essere acriticamente accettati (Stearns, p. 8).
I rilevamenti delle basi permanenti invece, offrono maggiori garanzie di affidabilità. A questo proposito, la straordinaria avvezione del 25-29 dicembre 1978 rivoluzionò il quadro delle temperature massime lungo la costa orientale e sul plateau. In particolare, ad Amundsen-Scott il 26 dicembre si toccarono i -13,6 °C, battendo il record del 12 gennaio 1958; a Vostok invece, dove il termometro non era mai salito oltre i -21,0 °C (documentato anche da Schwerdtfeger, p. 334), nel 1978 si raggiunsero i seguenti valori (Sinclair, p. 2234):
24 dicembre -17,7 °C
27 dicembre -15,7 °C
Va incidentalmente aggiunto come, nella ricostruzione di Sinclair (sulla scorta di Dalrymple, pp. 205-206), il precedente primato di Amundsen-Scott venga fissato a -14,7 °C, mentre nell’archivio dell’Amrc si legge -14,4 °C.
Per quanto invece riguarda Vostok, il record successivo al 27 dicembre 1978 è misconosciuto. L’11 gennaio 2002 infatti, si sono toccati i -12,2 °C (Krichak, p. 6), ma gli studi più recenti ignorano il dato. L’errore, se in questo caso lo si può ritenere tale, deriva dal fatto che alcuni centri di ricerca lavorano sulle rilevazioni sinottiche, rinunciando quindi agli estremi giornalieri. Così, si afferma che «on 11 January 2002 the station experienced a temperature of 16,5 °C (leggasi -16,5 °C: ndr)»* (Turner, p. 29). Ecco l’archivio di Vostok dell’11 gennaio 2002:
0000 UTC -21,7 °C
0600 UTC -16,5 °C
T max -12,2 °C
1200 UTC -20,8 °C
1800 UTC -27,0 °C
T min -30,6 °C
Il record si è dunque verificato tra le 0600 e le 1200 UTC ma chiaramente, utilizzando le sole temperature sinottiche, non è stato ‘visto’.
Quella dei record è una branca della ricerca all’apparenza stucchevole ma che, rendendo i limiti di determinati fenomeni meteorologici, ne aiuta la comprensione d’insieme e l’incidenza sulla dinamica climatica; perciò non può mai essere affidata a un’anedottica semplificatrice. Gli studi più accurati infatti, comportano una meticolosa comparazione delle fonti, tesa a rendere in modo quanto più aderente una realtà che abbia caratteri fattuali e non, come a volte accade, contorni virtuali.
Nota:
* «L’11 gennaio 2002 la stazione ha sperimentato una temperatura di -16,5 °C».
Bibliografia:
P.C. DALRYMPLE, A Physical Climatology of the Antarctic Plateau, in M.J. RUBIN (a cura di) Studies in Antarctic Meteorology (Antarctic Research Series), Washington, 1966, vol. 9, pp. 195-231.
M.O. KRICHAK, Data of aerometeorological observations at the Russian Antarctic stations, in «Federal service of Russia for hydrometeorology and environmental monitoring», n. 18 (2002), pp. 3-17.
W. SCHWERDTFEGER, The Climate of the Antarctic, in S. ORVIG (a cura di), Climates of the Polar Regions (World Survey of Climatology), Amsterdam, 1970, vol. 14, pp. 253-355.
M.R. SINCLAIR, Record-High Temperatures in the Antarctic. A Synoptic Case Study, in «Monthly Weather Review», vol. 109, n. 10 (1981), pp. 2234-2242.
C. R. STEARNS, L.M. KELLER, G.A. WEIDNER, M. SIEVERS, Monthly Mean Climatic Data for Antarctic Automatic Weather Stations, in D.H. BROMWICH, C.R. STEARNS (a cura di), Antarctic Meteorology and Climatology: Studies Based on Automatic Weather Station (Antarctic Research Series), Washington, 1993, vol. 61, pp. 1-21.
J. TURNER, The Meteorology and Climatology of the Antarctic Plateau, in «Memorie della Società Astronomica Italiana», Supplementi vol. 2, n. 26 (2003), pp. 26-31.
Sui problemi delle Aws:
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=8678
Sulla casistica dei record:
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10528
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10578