Fa quasi “impressione”, anche se è da ritenersi logica in una situazione sinottica così concepita, che nei prossimi 3 giorni tali aree della bassa Europa orientale saranno interessate da flussi d’aria originanti tra l’Egitto ed il Mar Rosso. Analizzare delle proiezioni termiche così “forti” e localizzate (una quasi +20° C a 850 hpa) sulle zone sopra descritte, potrebbe tradursi in una temperatura di 30 gradi ed oltre al suolo. La duplice componente, sia adiabatica di compressione che direzionale dei venti, potrebbe segnare un forte riscaldamento, sintomo o sinonimo di quanto la bella stagione sia ormai incalzante nel largo spettro dell’area Mediterranea.
Non è la sola onda termica presente su tutta la parte bassa dell’Europa, ma vi è in essere una, di minor portata, sulla parte atlantica del Marocco.
Al momento l’italica Penisola, dovuta alla persistenza di un nucleo freddo in quota, riuscirà a schivare tutti questi ostacoli ed insidie. Va tuttavia detto che, proprio durante il periodo di transizione, tali avvezioni si mostrano molto “variabili” e capaci di affermarsi oltre la lettura di ogni qualsiasi volontà deterministica.
Teniamo sempre presente che questi nuclei freddi o relativamente freddi, sono solitamente il preludio o “l’avamposto” di bel altre situazioni. “Il nucleo caldo del nostro Emisfero”, dovuto alla variabilità delle ondulazioni, sembra organizzarsi, nel lungo raggio, onde colpire la nostra Penisola.
Ormai il nostro sguardo non potrà più rivolgersi a nord, ma sempre più spesso verso quelle terre che originano “avidi” anticicloni di matrice sub tropicale. Un primo sintomo lo abbiamo riscontrato nella difficoltà di “penetrazione” di questo ultimo fronte. Esso, per aggirare gli ostacoli barici, ha dovuto spingersi prima in quota e poi guadagnare “terreno”, via via, dalla quota verso il suolo.
L’attuale fase di tempo tra il perturbato ed il variabile, con temperature in non marcatissima discesa, potrebbe durare alcuni giorni e spingersi sino ai primi 3-4 giorni della settimana entrante. Quello che sembra svilupparsi, oltre tali epoche, potrebbe essere una prima affermazione di un promontorio d’onda assolutamente più mite sulla nostra Penisola. Non sono elementi casuali, ma appartengono ad una logica sinottica che vede il naturale alternarsi di veloci situazioni evolutive.