NEVE SULLE ALPI – Tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, sono segnalate già le prime cospicue nevicate sui rilievi montuosi: in Alta Val di Susa, così come sull’Alta Valtellina, la neve sta cadendo a partire dai 1500-1600 metri di altitudine. Le nevicate sono destinate ad intensificarsi ulteriormente nelle prossime ore, con l’arrivo della parte più intensa della perturbazione. Tuttavia, i forti contributi sciroccali, spingeranno con ogni probabilità il limite delle nevicate a quote ancor più elevate. Sul comparto alpino e prealpino centro-orientale, più esposto all’avvezione calda dai quadranti meridionali, ci attendiamo precipitazioni nevose solamente in alta quota al di sopra dei 2200/2400 metri, una situazione un po’ anomala per novembre e maggiormente tipica delle prime fasi autunnali.
PROBLEMA DELLA NEVE A QUOTE TROPPO ALTE – Considerando le precipitazioni molto abbondanti attese sul Triveneto (zone pedemontane di pianura e fascia prealpina), la caduta della neve solo a quote molto alte in montagna costituisce un’insidia da non sottovalutare, in riferimento alla notevole massa d’acqua attesa riversarsi a valle, con conseguente maggiore rischio idrogeologico. Le precipitazioni piovose fino a quote superiori ai 2000 metri, oltre ad accelerare la fusione del residuo manto nevoso rimasto a seguito dell’ondata di freddo di fine ottobre, aumentano in modo esponenziale la portata di tutto il peso delle precipitazioni verso i corsi d’acqua, che così si gonfiano con il rischio d’esondazioni a valle o verso la pianura. Viceversa, in caso di nevicate fino ai 1000 metri, viene limitato l’apporto d’acqua a valle anche in presenza di abbondanti piogge.