Il tema portante degli ultimi giorni è stato rappresentato dalle piogge a carattere di nubifragio abbattutesi in alcune regioni. Abbiamo assistito alla genesi di enormi celle temporalesche, il cui carburante è stato fornito dal calore accumulato dalle acque del Mediterraneo. Le temperature più alte della norma di qualche settimana fa hanno senz’altro alimentato un serbatoio energetico pronto ad esplodere alla prima scintilla atlantica. E così è stato.
Ora ci troviamo ad affrontare l’ennesima perturbazione d’ottobre ed anche stavolta siamo certi che coglierà nel segno. Come scritto pocanzi, nel corso della notte le prime violente precipitazioni – che hanno assunto localmente carattere temporalesco – hanno investito la Liguria di levante. Con la mente alle alluvioni passate, è cresciuta la paura, ma fortunatamente il tutto si sta risolvendo con degli allagamenti e piccoli smottamenti nel Savonese e nello Spezzino.
A preoccupare, al momento, è il groppo temporalesco che sta giungendo in Sardegna e che traslerà verso est sino a raggiungere le regioni tirreniche. Transitando sul Tirreno avrà modo di rinvigorirsi, al punto tale da accrescere notevolmente il rischio di nubifragi. C’è da aggiungere che al seguito della perturbazione affluisce aria fredda artica, risucchiata verso sud da una complessa struttura ciclonica posizionata grosso modo tra le Repubbliche Baltiche, il Benelux e la Scandinavia meridionale.
Sull’Italia, al momento, soffiano tesi venti meridionali e lo Scirocco sta innescando un innalzamento del livello delle acque della Laguna Veneta. Scirocco che preannuncia il maltempo, difatti non si limiterà ad attraversare le regioni centro meridionali, ma coinvolgerà anche le settentrionali e in modo particolare il Triveneto. Sul Veneto e sul Friuli Venezia Giulia, soprattutto a ridosso dei rilievi, le precipitazioni potranno assumere carattere di persistenza e non escludiamo la possibilità di forti episodi temporaleschi. Alcuni potrebbero essere accompagnati da grandine e colpi di vento.
La flessione termica sarà maggiore sulle Alpi, dove i venti si orienteranno rapidamente da settentrione. Diminuzione che innescherà le prime, copiose nevicate a partire dai 1500/1600 metri di altitudine. Ma i venti da nord saranno quelli che favoriranno un rapido miglioramento a cominciare dal nordovest, dove nel corso del pomeriggio appariranno le prime abbondanti schiarite.
Tornando al centro sud, ci aspettiamo piogge particolarmente violente in Toscana e nel Lazio, e poi più a sud tra Campania, Basilicata, Calabria e ovest Sicilia. Lo ribadiamo, potranno assumere carattere di nubifragio. Nel versante opposto, in adriatico, le precipitazioni saranno più sporadiche soprattutto per quanto riguarda Abruzzo e Molise, mentre su Marche e Puglia potrebbero risultare più intensi. Sul Salento, ad esempio, dal pomeriggio potrebbero verificare violenti temporali.
Dei venti s’è detto, ma c’è da dire che gradualmente si orienteranno da ovest apportando dell’aria piuttosto fresca che farà scendere decisamente le temperature.