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Chi porrà fine all’Ottobrata? L’Atlantico o l’Artico?

di Ivan Gaddari
17 Ott 2012 - 13:59
in Senza categoria
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Ci aspetta un periodo anticiclonico, durante il quale avremo giornate soleggiate ma anche la comparsa di fitti banchi di nebbia e dense foschie.
Ci risiamo:
per l’ennesima volta, eccoci costretti a portarvi notizie non proprio gradite. Certo, ci sarà chi sicuramente apprezzerà il bel tempo e il clima estremamente mite dei prossimi giorni, ma dovendo guardare il calendario e i termometri, consentiteci di dire che avremmo preferito discutere di altre perturbazioni atlantiche. Una fase anticiclonica può starci, è vero, ma non di natura africana. Dovendo guardare al passato, dall’inizio dell’estate ad oggi abbiamo perso il conto delle sue visite. Ed anche stavolta determinerà un forte rialzo delle temperature, che in alcune regioni potrebbe attestarsi nell’ordine degli 8 gradi.

Cattive notizie per le Alpi:
la possente anomalia termica positiva demolirà il manto bianco depositatosi sulle Alpi. Che chi sperava in un avvio anticipato della stagione sciistica, invece no. Pensate, già oggi lo zero termico schizzerà al di sopra dei 3000 metri di altitudine e nei prossimi giorni stazionerà attorno a questo valore. Come se non bastasse, ma lo vedremo in seguito, all’orizzonte non v’è alcuna perturbazione capace di riportare oltre alle precipitazioni anche un po’ di fresco.

Nebbie e foschie:
considerando la lunga permanenza anticiclonica, oltre alla sua natura, c’è da aspettarsi una compressione dell’aria verso il suolo. Come se non bastasse, si eleveranno i tassi di umidità relativa e inevitabilmente si creeranno le condizioni ideali per la formazione delle nebbie. Nebbie, anche foschie, che appariranno soprattutto nelle pianure e valli del centro nord, ma sul finire della settimana osserveremo probabilmente la comparsa di banchi di nubi basse sulle coste adriatiche e ioniche.

Piccoli scricchiolii ad ovest:
la struttura anticiclonica mostrerà qualche piccola pecca sul settore ovest, laddove si percepirà una lieve influenza della depressione atlantica. Non a caso ci aspettiamo qualche pioggia, debole, in Sardegna e nelle regioni di nordovest. Che sia un segnale incoraggiante? Scopriamolo.

Quale sarà la via d’uscita?:
in apertura si sono ipotizzate due soluzioni: l’Atlantico, l’Artico. Bene, ora cercheremo di spiegarvi le varie dinamiche. Poco sopra ci siamo posti una domanda e la risposta è no. Non è un segnale incoraggiante. Sembra infatti che la depressione, cercando di espandersi verso est, perderà parte dell’energia iniziale e dovrà arrendersi al blocco altopressorio. Tuttavia, sempre in Atlantico, ci aspettiamo ulteriori contributi ciclonici non appena si interromperà l’altro blocco anticiclonico, quello delle Azzorre. Non ne abbiamo parlato, ma ad ovest della saccatura oceanica verrà a crearsi un muro anticiclonico che dall’Atlantico si spingerà sulla Groenlandia. Ebbene, quando cederà, le perturbazioni atlantiche avranno modo di riportarsi sull’Europa e potrebbero agganciare quel che resta della vecchia saccatura. Si verrebbe a ricreare un canale perturbato che avrebbe ripercussione anche in Italia.

L’ipotesi Artica:
C’è un’altra possibilità, sempre legata all’elevazione dell’Alta delle Azzorre verso la Groenlandia. Potrebbe accadere che a seguito dell’indebolimento della saccatura atlantica, l’Anticiclone si corichi verso nordest determinando una discesa d’aria fredda dall’Artico Russo verso le Nazioni dell’Europa centro settentrionale. Al momento è un’ipotesi minoritaria, ma ci può stare. Non dimentichiamoci che in passato è successo che i primi rigori invernali, con associate nevicate a bassa quota, giungessero nei primi giorni di Novembre.

Focus: evoluzione sino al 30 ottobre 2012
Come detto, si profila un periodo di tempo stabile e mite. Ciò non vuol dire che splenderà il sole sempre e ovunque, perché non mancherà occasione per la formazione di fitti banchi di nebbia, foschie e nubi marittime. Al nordovest e sulla Sardegna ci aspettiamo maggiori annuvolamenti e qualche pioggia, determinati dall’influenza – parziale – della saccatura atlantica.

La situazione non dovrebbe mutare sino al 25, quando sembra che la riapertura della porta atlantica sia destinata a modificare nuovamente l’impianto circolatorio. Le perturbazioni avrebbero modo di vincere la resistenza anticiclonica, invadendo gradualmente il Mediterraneo. Tra l’altro dovrebbe affluire aria piuttosto fresca da nordovest, con conseguente abbassamento delle temperature e il ritorno della neve sulla cerchia alpina.

Evoluzione sino al 04 novembre 2012
Negli ultimi giorni di ottobre, con risvolti a inizio novembre, confermiamo la possibilità di un ingresso freddo più ficcante, che potrebbe portare le prime nevicate lungo la dorsale appenninica.

In conclusione.
Sinora è stato un autunno d’eccessi, con alternanza tra periodi di pioggia e lunghe pause anticicloniche. Ora è arrivato il momento che i primi freddi facciano il loro ingresso. Sarà la volta buona?

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