PROFONDA DEPRESSIONE SUL REGNO UNITO – Come accade ormai quasi costantemente dall’inizio dell’estate, i fronti perturbati atlantici transitano alle medie ed alte latitudini europee arrivando di tanto in tanto a lambire le regioni del Nord Italia. Il fulcro della depressione atlantica continua a restare posizionato sempre nei dintorni delle Isole Britanniche: anche in questo frangente un profondo minimo barico, con valori d’appena 988 hPa, si trova collocato appena al largo dell’Irlanda. Ne conseguono condizioni di diffusa instabilità tra Regno Unito e Francia, con il raggio d’azione di questa circolazione ciclonica che arriva fino alla Germania, mentre più ad est predomina una figura di alta pressione con massimi sulla Russia.
SCUDO ANTICICLONICO SUL MEDITERRANEO – La presenza ciclonica a ridosso delle Isole Britanniche continua a favorire le frequenti distensioni dei promontori anticiclonici nord-africani verso il Mediterraneo Centrale: l’ennesima vampata di caldo sahariano si dirige anche su gran parte dell’Italia secondo uno schema già visto più volte nel corso della stagione, con temperature che stanno ulteriormente aumentando rispetto ai valori già elevati registrati nei giorni scorsi. Oltre all’Italia, la nuova onda di calore interessa anche i settori meridionali e parte di quelli orientali della Spagna, dove la colonnina di mercurio ha raggiunto punte di 42-43 gradi nell’Andalusia.
ISOLATI TEMPORALI, NELLE ORE PIU’ CALDE – Più al riparo dall’influenza anticiclonica si trovano le Alpi, lambite marginalmente dall’influenza delle correnti fresche atlantiche che spingono dall’Ovest Europa. Questi sbuffi d’aria fresca trovano l’ostacolo quasi insuperabile dell’alta pressione, ma riescono in parte ad incidere sullo scenario meteo, favorendo la genesi di temporali più incisivi tra Alto Adige e zone settentrionali di Veneto e Friuli. Un po’ di cumulogenesi si è attivata al pomeriggio anche lungo la dorsale appenninica, con acquazzoni piuttosto circoscritti che hanno interessato le sole zone montuose interne abruzzesi, molisane e settori calabro-lucani.