Quella odierna è stata l’ennesima giornata di intensa canicola per l’Emilia Romagna, con temperature che in qualche caso hanno persino raggiunto la soglia dei 40 gradi (i +40.3°C di San Giorgio Piacentino hanno rappresentato il valore più alto, secondo la rete di monitoraggio di Asmer). La situazione di grande caldo non sta facendo altro che aggravare la condizione di notevole siccità presenti nell’intera regione: gli scenari appaiono eguali agli estremi del 2003, riguardo l’assenza di pioggia in pianura e l’eccezionale siccità dei suoli.
Gli scenari sono di tale gravità che l’Emilia Romagna ha chiesto un incontro urgente con il ministro delle politiche agricole per riconoscere l’eccezionalità dell’evento e definire misure straordinarie di sostegno alle imprese danneggiate, ma anche per mettere a punto un piano nazionale in risposta al cambiamento climatico in atto. La portata del fiume Po, nonostante le immissioni dai laghi prealpini e le precipitazioni che hanno interessato l’arco alpino, si sta riducendo mentre quelle dei fiumi appenninici, informa la Regione, sono ormai prossime o al di sotto del deflusso minimo vitale.
Anche per l’invaso di Ridracoli si inizia a temere: la situazione al momento è migliore del 2011, ma il rischio di rimanere a secco c’è se a settembre non piove. Nel frattempo, secondo le analisi ed approfondimenti svolti dall’ARPA dell’Emilia Romagna, dal primo maggio sono più di 80 i giorni consecutivi senza precipitazione in alcune aree della pianura e dei rilievi, come mostrato dalla mappa in basso. Le precipitazioni cumulate dal primo di giugno sono nettamente inferiori a quelle registrate nello stesso periodo del 2003 su gran parte del territorio regionale.