INVERNO 2011-2012 RACCHIUSO IN DUE SETTIMANE Bisogna ammettere, senza timori d’essere smentiti, che la stagione invernale che ci siamo lasciati alle spalle è trascorsa in gran parte nel più totale anonimato, se escludiamo la prima metà di febbraio, con l’impronta anticiclonica lungamente protagonista. In realtà quest’inverno sarà ricordato per il freddo e la neve: sono state sufficienti quelle prime due settimane di febbraio, nella quale si è scatenata una lunga ondata di gelo, d’entità tuttavia eccezionale. Febbraio 2012 è risultato addirittura il più freddo dal 1965, con un’anomalia complessiva a livello nazionale di -2.60°C: lo scarto poteva essere molto più marcato se non vi fossero state alte temperature negli ultimi giorni di febbraio che hanno aumentato di fatto notevolmente la media complessiva. Le escursioni straordinarie di 40 gradi hanno fatto storia: pensiamo a Cuneo, che è passata da una temperatura minima di -13.1 °C registrata il 6 febbraio ad una temperatura massima di +26.4 °C registrata il 29 febbraio.
TEMPERATURE DEL TRIMESTRE, BILANCIO SOTTOMEDIA Il grande freddo di febbraio è stato bilanciato solo in parte dai mesi di dicembre e gennaio contrassegnati dal clima più mite. Questo significa che l’inverno 2011-2012 ha chiuso con uno scarto negativo dalla norma, ovvero è risultato più freddo della media di -0.54°C secondo i numeri dell’Istituto Isac-CNR di Bologna, sul periodo di riferimento compreso fra il 1971 ed il 2000. Solo le estreme regioni di Nord-Ovest hanno chiuso l’inverno con scarti nella norma o di poco superiori, a causa del fatto che il grande gelo di febbraio era stato preceduto e seguito da periodi eccezionalmente caldi: come abbiamo già fatto notare, a fine febbraio in Piemonte si sono misurate temperature molto alte, con punte sopra i 25 gradi.
PIOVOSITA’ INVERNALE SCARSA, TRANNE IN SICILIA L’andamento della distribuzione delle precipitazioni denota chiaramente il trend costante di tutto l’inverno 2012, nel quale spicca la contrapposizione di picchi estremi opposti fra il Settentrione ed il Meridione. Il deficit di pioggia sul Nord Italia ha superato mediamente il 50%, con punte fino al 70-80% sulle pianure del Nord-Ovest, mentre al contrario ci sono state alcune aree dell’Italia meridionale, come la Sicilia, in cui è piovuto molto più del dovuto ed il surplus pluviometrico si è spinto anche oltre il 150%. Come già abbiamo sottolineato in precedenti articoli d’approfondimento, per la Sicilia le piogge eccezionali non sono state una prerogativa solo dell’inverno, ma è da oltre un anno che seguita a piovere così abbondantemente, attraverso fasi perturbate molto incisive.