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Si intravede uno spiraglio atlantico

di Ivan Gaddari
29 Giu 2012 - 14:34
in Senza categoria
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Si ricomincia:
gli ultimi giorni, pur proponendo temperature superiori ai 30°C su molte città, sono stati caratterizzati da un clima più accettabile. E’ giusto sottolineare, per l’ennesima volta, che stiamo registrando valori superiori alla norma e quel che preoccupa è che basta davvero poco affinché vengano registrate temperature anomale pur in assenza di possenti ondate di calore. Purtroppo, e questa è la cattiva notizia, le fauci africane si stanno spalancando nuovamente.

La situazione in Europa:
nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un costante apporto ciclonico lungo l’asse britannico/scandinavo. Non a caso il Regno Unito sta vivendo un mese di giugno eccezionalmente piovoso, fin troppo. E a tal proposito non si può non citare il maltempo che ieri si è abbattuto tra l’Inghilterra, la Scozia e il Galles. Oltre alle piogge, copiose, abbiamo assistito alla genesi di strutture temporalesche multicella, che hanno scaricato al suolo ingenti quantitativi di grandine. Grandine devastante, come raramente accaduto nella storia. I danni, per intenderci, sono stati ingenti.

La colpa è di “Lisa”:
il maltempo britannico, che tra l’altro si è abbattuto anche in Francia, nel Benelux e in Germania, è stato causato da un mix d’aria caldo umida e aria fresca. La depressione atlantica “Lisa” è stata la principale indiziata ed ora punta minacciosamente la Scandinavia. Ma si sta rivelando essenziale anche nel riportare l’Anticiclone Africano sull’Italia. Estendendo le sue maglie sull’Atlantico portoghese, sta spingendo la bolla sahariana nel cuore del Mediterraneo.

Si profila un weekend rovente:
le temperature stanno salendo e fin da oggi raggungeremo i 35°C su moltissime località. Un caldo destinato ad intensificarsi nelle prossime 48 ore, quando il termometro raggiungerà probabilmente punte di 38-39°C. Quel che preoccupa è l’afa, causata dagli elevati tassi di umidità. Il clima, oltre ad essere rovente, sarà opprimente e le temperature percepite dal nostro organismo saranno superiori ai 40°C.

Ancora su Lisa:
torniamo sull’argomento “perturbazione atlantica” perché se nei primi giorni settimanali assisteremo ad una diminuzione delle temperature, sarà grazie a Lisa. Stazionando sulle Isole Britanniche, estenderà la sua influenza sull’Europa occidentale e su parte del Mediterraneo. Correnti da ovest, più secche, limiteranno i tassi di umidità e il caldo diverrà sopportabile. Non solo. Al nord sembra profilarsi un’ondata temporalesca tutt’altro che trascurabile e che poi potrebbe coinvolgere anche la dorsale appenninica.

Cambio circolatorio?:
al momento non sembrerebbe. Potrebbe rivelarsi una semplice tregua, probabilmente più ficcante di quella che ha consentito all’Italia di respirare un pochino negli ultimi giorni. La traiettoria percorsa dalle perturbazioni è la medesima, per cui crediamo che successivamente possa realizzarsi la terza, forte ondata di caldo dell’estate.

Focus: evoluzione sino al 12 luglio 2012
nel weekend, lo si è detto, avremo condizioni di marcata stabilità. Splenderà il sole, un sole cocente che si avvarrà di elevate temperature e alti tassi di umidità. L’afa, quindi, dominerà in lungo e in largo. Anche sulle Alpi vi saranno pochi temporali rinfrescanti, relegati soprattutto sui crinali confinali. Temporali che dovrebbero tornare nella giornata di lunedì, anche vigorosi, a causa dei primi spifferi d’aria umida da ovest.

Nei giorni successivi si profila un graduale abbassamento delle temperature, provocato dall’arrivo di correnti relativamente fresche e instabili di natura atlantica. L’instabilità colpirà le Alpi e presumibilmente anche le pianure del nord Italia. Non escludiamo, al momento, il successivo interessamento della dorsale appenninica. Ma quel che più conta è che il caldo atroce sarà spazzato via.

Evoluzione sino al 17 luglio 2012
Caldo che potrebbe ripresentarsi a metà mese, data in cui sembra che il promontorio anticiclonico africano abbia tutta l’intenzione di riacquisire vigore.

In conclusione.
Non sarà il caldo record registrato in altri anni, ma è comunque un mese di giugno che sarà ricordato come uno dei più caldi dell’ultimo decennio.

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