Un primo assaggio di primavera si è già avuto nella parte finale della scorsa settimana, ma ora il caldo fuori stagione si appresta a fare ancora più sul serio, venendo peraltro a coincidere con l’inizio ufficiale della nuova stagione dal punto di vista meteorologico (1° marzo). La struttura di alta pressione (massimi barici collocati sulla Francia) interessa già da ora un po’ tutta Italia, ma sul bordo orientale continuano a scendere masse d’aria fredda nordiche verso parte dei settori adriatici e sul Sud Italia, tutte zone ove le temperature sono bruscamente diminuite nel corso degli ultimi giorni.
Ora lo scenario volgerà completamente a favore dell’alta pressione euro-atlantica che, spostando il suo asse maggiormente verso est, sarà così in grado di inglobare meglio nel suo raggio d’azione tutta l’Italia e l’Europa Centrale, facendo traslare la saccatura artica molto più ad est, tra la Turchia ed il Mar Nero. La scalata termica, già iniziata, si rafforzerà per l’ultimo giorno di febbraio, ma il picco avverrà all’inizio marzo: ma perché le temperature si porteranno nuovamente su valori quasi degni di una fase primaverile matura? L’alta pressione di blocco avrà a supporto una bolla d’aria piuttosto calda in quota e la disposizione barica dell’intera struttura risulterà congeniale per la salita delle temperature su valori decisamente elevati.
L’anticiclone molto solido si disporrà con massimi barici appena a nord dell’Arco Alpino e gli elevati geopotenziali in quota, inizialmente posizionati sulla Francia, tenderanno a concentrarsi poi sui mari italiani. I primi giorni di marzo avremo quindi temperature che potrebbero facilmente raggiungere la soglia dei 20-22 gradi di media su molte zone interne del Centro-Nord (picchi superiori, fino localmente a raggiungere i 25-26 gradi), mentre sulle coste la salita delle temperature risulterà frenata dall’attivazione dei primi regimi di brezza tipici del semestre caldo. Picchi termici molto elevati anche in montagna, specie sulle Alpi: sarà questo l’elemento di maggiore spicco, visto che lo zero termico schizzerà ad oltre 3200 metri d’altezza, con temperature in alta quota addirittura degne di maggio o giugno.