Più volte abbiamo ribadito l’importanza dell’ostruzionismo anticiclonico sull’Europa Orientale, che costringe le perturbazioni atlantiche (e quindi la saccatura ad esse annessa) a sfogare tutta la loro forza sul Mediterraneo. Ebbene, questo scudo di alta pressione si protende molto verso nord fino a proteggere le latitudini nordiche tra la Finlandia e l’Artico Russo. La contrapposizione tra i due giganti, la saccatura ad ovest e l’anticiclone ad est, sviluppa (nel corridoio in cui vengono a contatto) tutto un attivo flusso di correnti meridionali che stanno investendo anche l’Italia, non a caso fino agli scorsi protetta dal campo di alta pressione.
Ma dove va a finire tutta quest’aria caldo-umida nord-africana? Ebbene, questa circolazione, inserita nel suddetto schema meridiano, si spinge fin sul cuore della Scandinavia alimentando così in qualche modo la tenuta del blocco anticiclonico ad alte latitudini. Questa parentesi di caldo anomalo a latitudini nordiche scandinave è dunque da considerarsi come l’altra faccia della medaglia rispetto all’affondo depressionario in azione sul Mediterraneo Occidentale.
Così come il maltempo non accennerà a placarsi in breve tempo, anche il caldo in Scandinavia sembra doversi mantenere abbastanza a lungo. La mappa in alto è eloquente e mostra le anomalie termiche all’altezza geopotenziale di 850 hPa per il 5 novembre: notiamo in grande evidenza la bolla calda che abbraccia soprattutto la Norvegia e ciò significa che sono attesi scarti termici positivi dalla norma rilevante. Non è un caso che la tappa di Coppa del Mondo di sci prevista in Lapponia sia stata annullata ed il motivo è proprio legato alla mancanza assoluta di neve e temperature consone a questo periodo.