Perseveranza anticiclonica:
ribiadiamo quanto scritto in altra sede, ovvero quanto sarebbe errato definire la presenza anticiclonica un normale accadimento stagionale. Sarebbe stato così se si fosse limitata a qualche giorno, magari una settimana. Invece no. Al di là delle pause che hanno condotto alle ben note vicissitudini perturbate, la sua presenza in Europa risale all’ultima decade d’Ottobre. Non a caso vi sono Paesi del Continente alle prese con forti anomalie termiche positive e una siccità allarmante.
I pro e i contro:
se la parte centro occidentale del Continente è preda della stasi anticiclonica, quella orientale si sta raffreddando rapidamente. Anzi, sarebbe corretto dire che sta gelando. Lo sbarramento dell’Alta Pressione impedisce alle correnti miti di origine Atlantica di raggiungere la Russia, mentre invece determina l’accumulo di aria gelida all’interno di un possente Anticiclone Siberiano. Non a caso, nella coda dei Modelli, si intravede un tentativo al di qua degli Urali.
Il lato debole dell’Alta Pressione:
è evidentemente quello occidentale, ove infatti riescono a trovar sfogo delle depressioni oceaniche. Una di queste è riuscita a spingersi a ridosso delle Isole, causando un parziale peggioramento. Altre tenteranno di intraprendere quello stesso cammino nei prossimi giorni e potrebbero riuscire nell’intento di fiaccare la struttura altopressoria.
L’importanza delle perturbazioni atlantiche:
una delle depressioni indicate pocanzi potrebbe isolarsi sul Mediterraneo centro occidentale, causando un più vivace peggioramento nelle regioni Centro Meridionali. Ma il suo ruolo potrebbe essere un altro, quello cioè di fungere da catalizzatore della prima vera incursione d’aria fredda di stampo invernale.
Freddo Continentale o freddo Polare?:
Due le ipotesi prevalenti. Da un lato la possibilità che aria gelida continentale si insinui sull’Europa a seguito di un ponte tra l’Alta Scandinava e quella delle Azzorre. Dall’altro lato, invece, la possibilità che il Vortice Polare acceleri e si insinui con una profonda saccatura nel cuore del Continente. Quel che è evidente è che l’Inverno, a fine mese, potrebbe iniziare a far sul serio.
Focus: evoluzione sino al 29 novembre 2011
La stabilità accompagnerà gran parte della Penisola anche nei prossimi giorni. Le sole incertezze, indicate precedentemente, si avranno nelle Isole e saranno causate da due distinte perturbazioni atlantiche. Entrambe saranno associate a umidi venti di Scirocco, che coinvoglieranno le piogge nelle zone esposte. Per un cambiamento più consistente si dovrà attendere la prossima settimana, quando una più ampia perturbazione oceanica potrebbe scalfire con decisione la struttura anticiclonica.
Si aprirebbe una fase di instabilità piuttosto pronunciata, che potrebbe essere seguita da un cambio circolatorio sostanziale a livello continentale.
Evoluzione sino al 04 dicembre 2011
Il periodo a cavallo tra la fine di Novembre e i primi di Dicembre sembra il più propizio alla prima irruzione invernale su vaste zone del Continente. Osservando i Modelli nella loro coda riteniamo che anche l’Italia possa esserne influenzata.
In conclusione.
E’ vero, astronomicamente parlando manca circa un mese all’inizio dell’Inverno. Ma è altrettanto vero che negli ultimi è accaduto varie volte di dover affrontare i primi freddi agli esordi di Dicembre. Un trend assodato? Vedremo se sarà così anche quest’anno.