Confermato e arrivato il freddo moderato, a tratti intenso, ma non anomalo sul Nord Italia. Più incisivo e perturbato al Sud, con freddo relativamente più intenso e significativo.
La mancata rotazione dei venti da E ha evitato l’ingresso di aria umida e molto fredda in pianura padana centro-occidentale. Quindi l’evenienza più probabile discussa la volta scorsa si è verificata.
Rispetto alla precedente analisi viene però rimandato il ritorno dei venti da N tra il 28 ed il 30 al N Italia. Bisogna probabilmente aspettare il 31…
28-30 gennaio 2005
Resiste un po’ più del previsto l’asse anticiclonico disposto tra l’alta russa e quella atlantica. I venti al Nord Italia potrebbero ora farsi episodicamente orientali, con Stau sul NW italiano. Temperature pertanto in diminuzione sulle pianure del Nord Italia (con punte di -8°C/-10°C, valori bassi ma di ricorrenza praticamente annuale).
Al sud continua l’azione del vortice sullo Ionio, alimentato da aria continentale che porta freddo e neve. Qui temperature decisamente sotto la media, in modo localmente rilevante. Solo il 30 il vortice si allontana sul Mar Nero.
31 gennaio – 5 febbraio 2005
I venti tornano decisamente da N al Nord Italia, dove ricompare il föhn ed innalza di almeno 5-6°C le temperature, ove si presenta. L’alta delle Azzorre punta infatti in meridiano verso il polo, inviando aria artica verso le Alpi, che si fonde ancora con aria più fredda continentale proveniente dai Balcani al S Italia.
Il primo febbraio si rompe l’asse anticiclonico con la Russia e torna il vortice polare sulla Scandinavia, con un secondo minimo sul Mar Nero.
Ma tra il 2 ed il 4 è già di nuovo formato, con un nuovo minimo depressionario freddo in espansione sui mari del S Italia e nuova intensificazione del freddo, ovunque, Alpi ad alta quota in particolare. Venti nuovamente da NE su tutta l’Italia, con possibili nevicate al S (Tirreno compreso).
A larga scala notiamo anche come le correnti fredde avranno più volte come destinazione l’Atlante, ove si registreranno temperature sorprendentemente basse.
6-7 febbraio 2005
Si rompe definitivamente l’asse anticiclonico di Woejkoff. I venti sono inizialmente da N, di origine polare, grazie all’anticiclone delle Azzorre disposto sull’Atlantico in meridiano, mentre dalla Scandinavia e dall’Islanda discendono anche correnti fresche associate ad un locale vortice depressionario.
Temperature in aumento in Italia.
8-10 febbraio 2005
Indicativamente vediamo la soluzione ora più probabile: il vortice polare stanziato tra Islanda e Scandinavia è costretto a scendere verso il Mediterraneo, bloccato a W dall’anticiclone delle Azzorre e ad Est dall’Anticiclone russo-siberiano, ora ben consolidato fino al Mar Nero.
Si crea un vortice depressionario sul Mar Ligure, in approfondimento nei giorni successivi verso il S Italia.
Temperature in nuova diminuzione, su valori sotto le medie del periodo specie su tutta l’Italia orientale (-6/-8°C a 850hPa).
Riepilogo
La nuova disposizione atmosferica prevede l’alta delle Azzorre sull’Atlantico, in estensione verso la Groenlandia ed occasionalmente in avvicinamento sul Baltico all’alta russa. Un vortice depressionario viene più volte alimentato tra il Mar Nero e lo Ionio, con possibile interessamento del Tirreno.
Nello dettaglio locale la situazione potrà variare, ma per ora le principali precipitazioni sono attese sempre al centro-sud (anche tirrenico), mentre al N Italia potrebbe tornare il föhn ad inibire il calo termico.
Temperature prevalentemente sotto la media, in modo sensibile al S, in modo più ricorrente e normale al N Italia.
Spicca (ma anche questo è un fenomeno ricorrente) la siccità su alcune zone del Nord Italia, dove gennaio passa senza un solo millimetro di accumulo pluviometrico.