PERICOLO VALANGHE Salgono le temperature in alta montagna su tutta la catena alpina per l’effetto dell’aria calda convogliata in quota dall’anticiclone, che porta cielo sereno e sole implacabile. A circa 1500 metri le temperature raggiungono valori localmente superiori ai 10-12 gradi, del tutto simili a quelli che si misurano in pianura. E lo zero termico si va elevando ad oltre 3000 metri.
Si tratta di ingredienti ideali per favorire le valanghe, ma in realtà se andiamo ad analizzare la situazione nel dettaglio sulle Alpi, il rischio non risulta essere così elevato e soprattutto in forma diffusa. Il periodo siccitoso di gennaio, con temperature a tratti rigide, ha infatti contribuito ad assestare il manto nevoso.
La situazione un po’ più problematica riguarda più che altro il Piemonte (fra tutte le regioni del Nord che fanno parte di AINEVA), non a caso la regione più interessata da precipitazioni nevose negli ultimi 7-10 giorni. Su tutto il settore (Alpi Cozie, Graie, Liguri, Marittime, Pennine e Lepontine) il manto nevoso è infatti formato da due prevalenti strati, la cui porzione superficiale di neve fresca sta ancora lentamente compattandosi, poggiano sulla porzione sottostante di neve compatta. Questo rialzo termico così importante, se da un lato favorisce l’accelerazione del compattamento della neve, nel complesso determina un rischio marcato per questo week-end e probabilmente anche oltre, considerando la prosecuzione del trend mite e soleggiato.