Lo abbiamo già detto con forza, ma vale la pena ribadirlo: il caldo di questi giorni ha raggiunto livelli estremi, davvero senza precedenti nell’ultimo secolo non solo per quel che riguarda la prima decade del mese in cui ci troviamo. In generale temperature di questa portata non si erano mai avute in aprile, ad esclusione del 2007, quando picchi similari si erano però toccati verso fine mese.
La calura ha colpito l’Italia, ma in misura ancora più vigorosa ed anomala gran parte dell’Europa Occidentale, in particolare la Penisola Iberica e la Francia. I picchi più elevati si sono avuti sulle aree continentali ed in montagna: ecco perché sul nostro Paese le temperature più sorprendenti hanno riguardato in generale il Nord Italia e le Alpi, mentre sulle aree costiere l’influsso del mare ancora piuttosto fresco ha avuto la meglio, laddove hanno prevalso le circolazioni di vento marittimo.
Ora fra qualche giorno si consumerà il cambiamento, dettato dapprima da un lento decadimento barico, con ritirata verso sud/ovest della lingua calda nord-africana . A seguire interverrà un’onda ciclonica nord-atlantica, che determinerà un vero sconvolgimento, con temperature mediamente in calo di 10-15 gradi, ma ciò significherà perlopiù un sostanziale ritorno alla normalità. E’ bene rammentare che le mappe in basso evidenziano il calo termico atteso all’altezza di 850 hPa (circa 1500 metri d’altezza), quindi si tratta di cartine che danno indizi su significativi sull’evoluzione della diminuzione termica attesa in bassa montagna, con crolli talora più esaltati a livello locale.