Presto faremo i conti con un’intensa ondata di maltempo, alla luce delle ultime proiezioni modellistiche: quando i venti si dispongono intensi sciroccali, non è una situazione che prelude a nulla di buono. La circolazione sud-orientale al suolo andrà ad interagire con un flusso da sud-sud/ovest in quota, nell’ambito di una configurazione favorevole ad esaltare il maltempo perlomeno su alcune zone del nostro Paese, in particolare il Nord-Ovest.
Il ventaglio umido sciroccale impatterà contro l’Appennino Settentrionale e contro l’Arco Alpino, con situazioni di sbarramento orografico che costituiranno un’occasione propizia per le grandi precipitazioni in Liguria e, più in generale, a ridosso dei settori alpini e prealpini più esposti. Nei bassi strati sul Nord-Ovest si creerà peraltro una situazione particolare, favorevole alla conservazione di una bolla d’aria relativamente fredda, non facilmente erosa dal flusso da sud-est che trova sempre difficoltà per penetrare in quest’angolo dell’Italia. Differente il discorso sul Triveneto, ove lo scirocco riesce ad entrare senza difficoltà risalendo facilmente l’Adriatico.
In concomitanza del clou perturbato domenicale, è lecito attendersi nevicate abbondanti sulla catena alpina centro-occidentale: si può stimare che la neve possa cadere fino a quote collinari sul Piemonte, in particolare sul cuneese. Può sembrare un paradosso in presenza di uno scirocco così spinto di provenienza nord-africana, ma tutto rientra perfettamente nei canoni normali per il microclima del Nord-Ovest, ancor più per il fatto che siamo reduci da un afflusso freddo che in parte è potuto penetrare in parte anche sulla Val Padana, depositandosi nei bassi strati.