PRECIPITAZIONI LATITANTI Il Nord Italia sta risentendo dell’assenza di fasi piovose significative nell’ultimo periodo: se la situazione di fiumi e laghi inizia un po’ a preoccupare, ben più inquietanti risultano essere gli scenari delle Alpi, dove sono ormai mesi che le precipitazioni cadono col contagocce, intese naturalmente quelle nevose e la situazione in alta quota. Al posto della neve, a quote di media montagna (1500-2000 metri) ci sono prati fioriti da settimane come in piena estate.
La situazione appare ancor più grave oltre confine, in particolare sulle Alpi Svizzere. La seconda parte dell’inverno relativamente anonima ha preceduto una primavera secchissima, proprio in uno dei periodi generalmente più ricchi di precipitazioni. Se solo pensiamo al maggio 2010, in molte località alpine lo spessore della neve era paragonabile a quello di gennaio. Adesso invece il contesto è diametralmente opposto, ma all’orizzonte s’intravede qualche interessante novità, che potrebbe contribuire ad alleviare la sofferenza: è giusto rammentare che la mancanza di neve in questo periodo incide non poco sulla salute dei ghiacciai, in vista del periodo più caldo dell’anno.
Nel fine settimana assisteremo ad un radicale cambiamento, derivante dall’intrusione di un fendente perturbato in discesa dal Nord Europa: l’aria artica che accompagnerà la saccatura dovrebbe favorire un netto calo termico ed il contrasto violento con le masse d’aria pre-esistenti costituirà l’ideale fattore per esaltare il maltempo e le precipitazioni. Sono attesi situazioni temporalesche di portata degna di nota, ma sulle Alpi ci potrebbero essere le condizioni per la caduta di neve abbondante, localmente fino a quote attorno ai 1500 metri.