Per una volta l’annunciata fase di maltempo si è mostrata meno intensa di quanto si ipotizzasse. I Modelli, stavolta, hanno sovrastimato i fenomeni ed è stato un bene. C’è stato sì qualche disagio, ma più che altro per l’intensità delle piogge piuttosto che per grandinate o colpi di vento. Qualora vi steste domandando il motivo, possiamo dirvi che alcuni ingredienti per la formazione delle supercelle è venuto a mancare. In primis l’aria fresca. La circolazione veniva dai quadranti meridionali, rivelandosi più mite dei giorni scorsi. I contrasti che si sarebbero potuti creare qualora fosse penetrata direttamente l’aria Atlantica non si sono verificati.
Tuttavia è giusto non abbassare la guardia.* Vedete quell’ampia zona perturbata stazionante nelle Isole Britanniche? Bene, sarà la protagonista dell’intera settimana. E’ evidente come si sia aperta una crisi sull’Europa centro occidentale, ove prevalgono le nubi e l’instabilità. Anche in quel caso, però, domina una circolazione d’aria fresca e non si viene da una fase anticiclonica cattiva. Di quelle che teoricamente avrebbero potuto incentivare quei pericolosissimi contrasti termici citati in precedenza.
Il graduale abbassamento del flusso perturbato fa sì che anche in Italia si stia registrando un calo pressorio. I maggiori effetti, in termini di precipitazioni, si avranno al Nordest. Attualmente insistono delle piogge tra Veneto e Friuli, trattasi degli strascichi derivanti dalla perturbazione domenicale.
Nelle prossime ore continuerà a piovere nel territorio Friulano, ove peraltro è possibile che si verifichino intensi acquazzoni. Diciamo però che i fenomeni più significativi si concentreranno sui rilievi alpini, espandendosi verso il Trentino Alto Adige e sconfinando localmente sino in Lombardia.
Nelle altre regioni c’è il sole e splenderà nell’arco dell’intera giornata. Al Sud, peraltro, farà caldo e la ragione è imputabile ad un temporaneo richiamo d’aria calda proveniente indotto da una ventilazione occidentale destinata a sfociare in correnti favoniche sui versanti adriatici e ionici. Ragion per cui i picchi più alti verranno registrati in Puglia, Lucania ed anche nella parte sud orientale della Sicilia. Le massime potrebbero superare i 35 gradi, raggiungendo localmente punte di 36-37°C.
In Sardegna, invece, tornerà il Maestrale. Si sentirà maggiormente nella parte Settentrionale e sulle Bocche di Bonifacio, ove potrebbe risultare di forte intensità. Vento che sul Tirreno piegherà da W/SW, come pure sul Mar Ligure. Attualmente il Libeccio riesce a raggiungere le regioni Nord orientali e sull’Emilia Romagna persisterà gran parte della giornata. Ciò significa che sulla parte orientale della regione, sino al basso Veneto, si registreranno le temperature più alte di tutto il Nord. La colonnina di mercurio potrebbe raggiungere punte di 32-33 gradi.